A quanto pare della vita dei Vigili del Fuoco non è che importi poi così tanto. Li chiamano eroi, ci si fa belli quando i riflettori si accendono per le passerelle ad uso e consumo dei media. Farse in cui si sono esibiti rappresentanti nazionali di tutti i colori. Ma gli eroi sono soli. E quando si affrontano calamità così come il violento nubifragio che di recente ha messo in ginocchio alcuni centri della provincia etnea e calatina, rischiano, rischiano davvero.

Guardate le foto.

Documentano nel dettaglio le ore di panico vissute da 5 vigili del fuoco, quelli della squadra partenza Sud di Catania. Alle 4 del mattino di venerdì scorso, mentre andavano in soccorso della popolazione di Mineo, il loro camion è stato trascinato dalla forza dell’acqua che aveva raggiunto l’altezza di circa un metro e mezzo, per rimanere impatanati nel fango che ha invaso la zona del parco archeologico di Paliké.

Puro terrore anche per professionisti abituati a situazioni estreme. Anche perché i soccorsi non sono stati immediati. Anzi, sono stati complicati. Grottescamente complicati. Il motivo? L’unico mezzo necessario in quei frangenti, l’elicottero, non può mettersi in volo nelle ore notturne.

“Proprio così – rivela Carmelo Barbagallo, coordinatore dell’Usb di Catania – il nostro nucleo elicotteresti alle 20 è costretto a chiudere i battenti. Perché a Roma, al nostro Comando, hanno deciso così: elicoteristi in servizio dalle 9 alle 20. Punto. Nessun turno notturno previsto, come se gli eventi climatici avessero una fase quotidiana prestabilita per scatenarsi. Cioè, vi rendete conto? Se, così come è purtroppo successo, dovesse essere necessario l’intervento di un elicottero per salvare la vita di cittadini e colleghi, nessuno dei nostri piloti è autorizzato a sollevarsi in volo. Proprio non c’è fisicamente”.

Ma non basta. Barbagallo rivela un dettaglio inquietante: “Nessun elicottero è andato in soccorso dei nostri colleghi in balia dell’alluvione. Nemmeno quello della Marina Militare, che ne possiede uno pure equipaggiato per intervenire in condizioni particolarmente avverse. Gli elicotteristi della Marina sono gli unici ad essere in servizio nelle ore notturne, ma quell’elicottero del quale è stato chiesto l’immediato invio non è mai decollato per via di problematiche legate alle autorizzazioni. Sembra incredibile, eppure le cose sono andate così”.

Soltanto grazie alle improvvisa clemenza della pioggia, che ha calmato la sua furia, ed all’intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco giunti da Palermo ed a quelli del comando etneo che in teoria avrebbero dovuto smontare perché il turno D, quello di Catania, non copre il turno nella fascia in cui i colleghi erano in pericolo, si è riusciti a scongiurare una tragedia.

Nel video le fasi finali dell’intervento dei sommozzatori.

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“Ma si può andare avanti così? Si continuano a risparmiare fondi sulla pelle dei vigili del fuoco e, quindi, dei cittadini. Siamo pochi e mal equipaggiati. Da tempo non si investe sulla formazione. Con conseguenze drammatiche. Pensate che, tanto per rimanere all’alluvione, a Catania abbiamo soltanto un mezzo anfibio, vecchio di trent’anni. 30 anni. Ed è unico perché non avremmo il personale per guidarne altri, visto che è sono necessarie patente nautica e abilitazione. Ma, ripeto, non si fa formazione per abilitare vigili all’utilizzo di messi anfibi. E lo stesso succede in altri settori importanti”.

Così si è costretti a raddoppiare i turni ed a chiedere aiuto dalle altre province anche per micro emergenze. A sperare che i mezzi reggano durante le operazioni di soccorso: non capita di rado che si debba tornare alla base per sostituire un veicolo guasto. Il tutto nonostante le numerosissime denunce dei rappresentanti dei vigili del fuoco, nonostante l’allarme lanciato innumerevoli volte da chi opera in un territorio ad alto rischio sismico, vulcanico ed idrogeologico che dovrebbe avere il grado di allerta e l’efficacia del pronto intervento al massimo livello.

“Ci continuiamo a chiedere avviliti – conclude Barbagallo – quanto vale la vita di un vigile del fuoco? E della popolazione?”

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