Se si vuol cadere nella banalità si può tranquillamente affermare: “Prima o poi doveva succedere”. La sconfitta del Catania a Potenza nasconde numerose attenuanti: i Rossazzurri vengono dall’ennesima pausa forzata, dall’ennesimo periodo in cui i protagonisti sono stati i tribunali. Ma il 3 a 1 rimediato dalla squadra di Sottil in Basilicata, deve necessariamente far riflettere ambiente e soprattutto allenatore.

Ad esclusione della prodezza di Marco Biagianti che, nel primo tempo, ha accorciato le distanze, il Catania a Potenza ha girato a vuoto, praticamente in tutti i reparti. Rossazzurri storditi in avvio di primo tempo dai due gol dei padroni di casa realizzati da Franca e Strambelli, ma rinfrancati dal meraviglioso gol di Marco Biagianti. Un fuoco di paglia, purtroppo, perché dopo il 2 a 1 sono arrivati ancora errori su errori, anche banali.

Difesa distratta e reparto offensivo sterile, con Lodi che ha provato in tutti i modi a scuotere Marotta e Curiale, in giornata da dimenticare. Sottil, dal canto suo, ha provato a cambiare qualcosa, ma anche chi è entrato dalla panchina non è riuscito a incidere, anzi, per assurdo il Catania ha perso contatto con la partita subendo anche il terzo gol dei padroni di casa con Guaita che ha sfruttato, su azione di corner, l’ennesima dormita della difesa rossazzurra.

Inevitabile una riflessione, anche se il tempo è davvero poco perchè già mercoledì il Catania deve scendere in campo al Massimino per il recupero del derby contro il Siracusa. Giocare sempre può essere un problema, ma anche un vantaggio quando devi riscattare una sconfitta come quella di Potenza.

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