“E’ stato attivato il servizio satellitare Copernicus su richiesta delle autorità nazionali per mappare le aree colpite dal maltempo, Sicilia e Veneto”. Lo ha annunciato il portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas

Copernicus, precedentemente conosciuto come GMES (Global Monitoring for Environment and Security), è un complesso programma di osservazione satellitare della Terra lanciato nel 1998 dalla Commissione Europea e da un pool di agenzie spaziali. Si inserisce, in veste di contributo del “Vecchio Continente”, nel più vasto progetto GEOSS, che mira allo sviluppo di un Sistema dei sistemi per l’osservazione globale della Terra. Ma ha come principale obiettivo quello di garantire all’Europa una sostanziale indipendenza nel rilevamento e nella gestione dei dati sullo stato di salute del pianeta, supportando le necessità delle politiche pubbliche europee attraverso la fornitura di servizi precisi e affidabili sugli aspetti ambientali e di sicurezza.

Tra le applicazioni dichiarate prioritarie all’interno del programma, ci sono la gestione dei disastri naturali, il monitoraggio degli oceani, della vegetazione e dell’atmosfera. Ma lo sviluppo del progetto prevede che Copernicus ricopra un ruolo importantissimo anche in altri ambiti: da quelli relativi ai cambiamenti climatici, alla protezione civile e lo sviluppo sostenibile. Senza tralasciare l’impatto nelle politiche comunitarie sociali e di sicurezza: il sistema garantirà infatti la possibilità di gestire dati precisi e aggiornati, ad esempio, sugli spostamenti di profughi, sulle necessità di supporto logistico alle missioni militari, su eventuali minacce di carattere terroristico.

Copernicus si basa su una serie di sei tipologie di satelliti, chiamati Sentinelle, specializzati in precise applicazioni. I Sentinel-1 saranno usati per produrre dati radar interferometrici; i Sentinel-2, satelliti ottici, sono stati progettati per l’osservazione multi spettrale; i Sentinel-3 sono a specializzazione oceanografica e terrestre; i Sentinel-4, di tipo geostazionario, sono destinati a monitorare le componenti atmosferiche; i Sentinel 5, satelliti a bassa orbita, monitoreranno la composizione chimica dell’atmosfera; Sentinel-6, infine, il cui lancio è previsto per il 2020, studierà le superfici dei mari e degli oceani a fini climatologici.

In particolare il Sentinel 3, che sarà posto in un orbita eliosincrona quasi polare e peserà circa 1.200 chili, è destinato ad osservazioni di oceanografia e al monitoraggio della vegetazione e sarà in grado di osservare la topografia dei mari, la temperatura superficiale delle acque e delle terre emerse fornendo un contributo determinante per le previsioni delle condizioni del mare, fondamentale per la navigazione sicura ma anche del clima terrestre.

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