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Minuti, estremamente fragili ma combattenti. Piccoli guerrieri che già dal primo vagito sono pronti a lottare per il loro destino. Sono loro, i bambini prematuri, quelli che prima di tornare a casa tra le protettive braccia delle loro neo mamme e neo papà devono trascorrere giorni, se non settimane, soli in una culletta in uno dei tanti reparti di terapia intensiva neonatale.

Sono 15 milioni i bambini che ogni anno nascono prematuramente abbandonando il grembo materno ben prima delle 40 settimane, tempo stimato abitualmente per la gravidanza di ogni donna.

37 sarebbero in media le settimane che vedono i piccolini co-abitare con la mamma. Stando ai dati del Neonatal Network della Società italiana di neonatologia nel nostro Paese il 10% dei bambini nasce ancora prima delle 37 settimane di gestazione, di questi, il 42% soffre di problematiche respiratorie.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica e accrescere la consapevolezza sugli ostacoli che i bambini prematuri, insieme alle loro famiglie, devono affrontare ogni giorno è nata la Giornata Mondiale della Prematurità.

Decimo anniversario quest’anno quello per la manifestazione istituita nel 2008, che cade il 17 Novembre di ogni anno. Iniziativa nata a Roma durante una riunione della Fondazione Europea per l’assistenza dei neonati. Una data speciale perché proprio in quel giorno, 17 Novembre 2008  uno dei membri fondatori dell’organizzazione divenne padre di una bambina, dopo aver precedentemente perso tre figli nati prematuramente.

La nascita di un bambino prima del termine della gravidanza comporta delle difficoltà sia per i genitori che per il neonato che fatica ad adattarsi alla nuova realtà oltre a correre un maggior rischio di complicanze.

Non tutti prematuri hanno le stesse difficoltà, infatti si usa distinguerli  in early term, ovvero bambini quasi a termine che nascono tra 37 e 39 settimane (meno a rischio) e late term  (ossia prematuro tardivo) sono i piccoli che nascono tra le 35 e le 36 settimane. Prematuri gravi invece vengono definiti i neonati che nascono prima delle 28-30 settimane.

Oggi la ‘giornata’ è un movimento intercontinentale che coinvolge 100 Paesi di tutto il globo uniti  dal motto  “Lavorare insieme: collaborare con le famiglie nella cura dei neonati piccoli e malati”. Testimonial per questa edizione, della campagna di sensibilizzazione TPROTEGGO promossa da SIN e Vivere Onlus,  sarà Andrea Lucchetta , telecronista sportivo ed ex pallavolista italiano che con l’hashtag  #tproteggo sta sensibilizzando l’opinione pubblica nazionale.

Una serie di attività e convegni coinvolgeranno numerosi ospedali, associazioni e aziende nazionali e internazionali. Tutti uniti dal monito che dare una corretta informazione su prevenzione, trattamenti, cure e supporto è una condizione imprescindibile per la sopravvivenza del prematuro.

Sabato 17 Novembre anche Catania e provincia  si  coloreranno di  viola, colore, sinonimo di sensibilità e unicità, simbolo della prematurità.

La  SIN (La Società Italiana di Neonatologia  è la società scientifica che si occupa della cura del neonato) e Vivere Onlus  sostengono da sempre la lotta alla prematurità  e per questo motivo hanno fatto una richiesta congiunta, nella figura del presidente SIN Prof. Fabio Mosca e del presidente di Vivere Onlus  Avv. Martina Bruscagnin, alla Amministrazione Comunale per  illuminare un monumento rappresentativo della città etnea. L’azienda ospedaliera Cannizzaro celebrerà la giornata aprendo  anche ai nonni le visite ai piccoli ricoverati nell’Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, reparto che accoglie ogni anno circa 500 neonati (fra i 1.400 nati) di cui oltre la metà prematuri.

Il comune di Motta Sant’ Anastasia aderirà all’iniziativa illuminando il Castello Normanno su iniziativa del sindaco Dott. Anastasio Carrà, l’assessore Di Stefano Tommaso e le consigliere Giorgia Urzì e Mara di Mauro.

 

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