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Sembra quasi un paradosso eppure solo l’1% dei comuni siciliani sarebbe ad altissimo indice di criminalità. A dirlo il dato scaturito dall’analisi della graduatoria, pubblicata il 12 Novembre scorso, in riferimento al bando per il finanziamento di progetti di videosorveglianza.

Il documento pubblicato dal Ministero dell’Interno il 28 marzo scorso trattava dello schema di Patto per la sicurezza urbana. Un progetto indirizzato ai comuni che individuava come prioritario obiettivo l’installazione di sistemi di videosorveglianza in determinate zone del territorio comunale per la prevenzione e il contrasto della criminalità diffusa e predatoria. Il Ministero dell’Interno,  ha quindi stilato la graduatoria, con criteri “Oggettivi”, legati alla criminalità del luogo, ed al numero di abitanti.  Ad essere esclusi dal documento però vi sarebbero svariati comuni siciliani con annessi i centri etnei di Scordia e Palagonia. Il primo cittadino di quest’ ultima Salvatore Astuti, raggiunto dalla nostra redazione telefonicamente ha tuonato anche sulla sua pagina Facebook: Un dato molto irritante che ufficializza che al sud non c’è criminalità per il Ministero dell’Interno, che la mafia non esiste, che siamo bravissimi a rispettare le leggi, mentre in luoghi principalmente del settentrione la criminalità spopola, è radicata- e continua nel suo sfogo-Potremmo dunque, noi amministratori del sud Italia, cominciare a far convegni nel profondo nord, su come si possa vivere in città con un incidenza criminale “poco elevata” e conclude- una tale distorsione di dati deve far pensare che qualcosa nell’attribuzione di questi punteggi non sia andata per il meglio. Chiederemo un intervento al prefetto e al Presidente della Regione Siciliana su un bando che ha penalizzato fortemente la Sicilia tutta.

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