Trascorsi due mesi dal cambio d’appalto per la gestione del Cara di Mineo, emergono le criticità di un capitolato che appare poco adatto alla gestione di un centro complesso così come quello di contrada Cucinella.

Si è passati dai licenziamenti, con gli evidenti riflessi sociali, ai problemi legati alla gestione dell’assistenza sanitaria ai migranti; dai tagli ai servizi essenziali, quali i trasporti, alla questione legata allo smaltimento dei rifiuti. Nonostante il capitolato d’appalto preveda espressamente «la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ordinari e speciali», si è resa necessaria una specifica ordinanza sindacale urgente per prevenire i rischi igienico-sanitari legati alla impossibilità di prosecuzione del servizio assicurato fino al mese di novembre.

«Non abbiamo certo chiesto noi l’istituzione del Cara nel nostro territorio – spiega il perché dell’ordinanza, Giuseppe Mistretta, sindaco di Mineo – ci è stato imposto per una qual specie di ragione di Stato. Oggi siamo però chiamati noi a prevenire una nuova emergenza e abbiamo fatto la nostra parte, come al solito. Ma, sia chiaro, non può e non deve rimanere un problema della mia comunità. Come sindaco, ho dato un arco temporale di 45 giorni per risolvere la questione rifiuti. Mi auguro che, dopo la tempesta di queste ore, ritorni il sereno, condizione dovuta alla mia terra, alla mia gente».

“Ospitando il Cara dal 2011, abbiamo dato un contributo essenziale all’Italia e all’Europa intera – continua Mistretta – oggi la comunità di Mineo ha bisogno di sostegno. Chiediamo che i disastri anche economici causati da sette lunghi anni di paradossale e invasiva presenza sul territorio della struttura di accoglienza siano almeno in parte riparati con sgravi fiscali mediante l’istituzione di una zona franca. Non l’abbiamo mai ritenuto una occasione durevole di sviluppo e di occupazione diffusa. Oggi abbiamo fatto nuovamente la nostra parte con l’ordinanza emergenziale per prevenire eventuali problemi igienico-sanitari, rendendoci conto dell’impossibilità di rimuovere i rifiuti prodotti dal Cara dal primo di dicembre”.

“Ringraziamo per il sostegno e l’assistenza fornite dalla Prefettura di Catania e per la sensibilità del prefetto, sua eccellenza Claudio Sammartino – conclude il primo cittadino -già da mercoledì sarà avviato un tavolo di lavoro per affrontare, insieme a tutti gli enti coinvolti, la questione dei rifiuti del centro e uscire dall’emergenza entro i 45 giorni previsti dall’ordinanza. Non vorremmo che la lenta agonia che sta interessando la struttura lasciasse nel nostro territorio anche le macerie. Ecco perché riteniamo fondamentale la zona franca, unico strumento che consentirebbe il giusto indennizzo alle imprese locali e la ripresa dell’economia, che solo così potrebbe risolvere i problemi sociali e occupazionali che da troppo tempo viviamo”.

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