Sono undici le parti lese identificate dalla Procura di Catania nell’inchiesta “12 apostoli” per presunti abusi sessuali su minorenni consumati all’interno di una comunità di ispirazione cattolica ad Aci San’Antonio.

Sono undici ragazze, all’epoca dei fatti minorenni, una aveva anche meno di 14 anni, che, secondo l’accusa sarebbero state “sottoposte a svariate pratiche sessuali” con il santone Piero Alfio Capuana, bancario in pensione di 74 anni.

Ad aiutarlo sarebbero state le sue fiancheggiatrici: Katia Concetta Scarpignato, di 49 anni (e non 58), Fabiola Raciti, di 56, e Rosaria Giuffrida, di 59 (e non 58).

Secondo l’accusa, le tre donne avrebbero indotto le ragazzine ad avere rapporti con il santone prospettandoli come “gesti dalla valenza spirituale per togliere il demonio e di amore dall’alto'” e le pressavano perché poi non lasciassero il gruppo.

Le altre tre persone per cui la Procura chiede il processo, ma per favoreggiamento, sono: l’ex deputato e assessore regionale, Domenico Mimmo Rotella, marito di Rosaria Giuffrida; un sacerdote, padre Orazio Caputo; e l’ex presidente dell’Associazione Cattolica Cultura ed ambiente di Aci Bonaccorsi, Salvatore Torrisi. Da intercettazioni della polizia postale di Catania emergerebbe che il sacerdote avrebbe appreso nel segreto della confessione delle indagini avviate su una denuncia per abusi sessuali e avrebbe avvisato dell’attività in corso Torrisi e Rotella. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Marisa Scavo e dal sostituto Agata Consoli. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 18 febbraio davanti il Gup Simona Ragazzi.

Da intercettazioni della polizia postale di Catania emergerebbe che il sacerdote avrebbe appreso nel segreto della confessione delle indagini avviate su una denuncia per abusi sessuali e avrebbe avvisato dell’attività in corso Torrisi e Rotella. Nell’inchiesta sono confluiti gli incidenti probatori con gli interrogatori delle vittime, assistite dall’avvocato Tommaso Tamburino. La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata dal procuratore Carmelo Zuccaro, dall’aggiunto Marisa Scavo e dal sostituto Agata Consoli.

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