Bisogna abbassare i toni, prima che sia troppo tardi. La testa di maiale mozzata all’interno dello stadio Massimino e indirizzata all’amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco deve far riflettere. Anche sull’operato della stampa.

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Sarà stata l’estate turbolenta, la quasi certezza di giocare in Serie B sfumata all’improvviso per colpa di un sistema malato, sarà stato l’avvio di campionato non proprio in linea con le aspettative, sarà tutto quello che vogliamo, ma i toni del dibattito non vanno alzati più di tanto. Il risultato, purtroppo, è sempre questo. Qualcuno, infatti, perde di vista il senso delle cose e si lascia andare a gesti incomprensibili, anzi senza girarci intorno, da idioti.

La colpa è di tutti. La colpa è anche di noi addetti ai lavori che, non di rado, ci lasciamo andare a commenti esasperati che, poi, vengono fraintesi e interpretati come Passepartout per poter fare qualsiasi cosa.

Conosciamo Pietro Lo Monaco e sappiamo che non sarà una testa di maiale a intimorirlo o spaventarlo. Come sempre ha fatto andrà avanti per la sua strada, una strada che, lo dice la storia, ha sempre fatto bene al Catania e alle sue sorti.

E’ giusto che i tifosi, quelli veri, possano criticare se le cose non vanno come dovrebbero, se la squadra gioca male come a Bisceglie, ma lo devono fare allo stadio, durante la partita e soprattutto in modo assolutamente pacifico. Tutto il resto non è tifo, è becera violenza e assoluta inciviltà.

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