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E’ un video che dovrebbe essere istituzionalizzato. Dovrebbe essere fatto vedere ai giovani studenti nelle scuole, studiato, commentato, assimilato.

E’ un video che insegna, che spiega. Spiega cos’è un vigliacco. Spiega come agisce. Spiega la sua mediocrità, la sua inutilità, la sua ingombrante, nociva presenza in una società alla quale non dovrebbe appartenere. Spiega cos’è il contrario di un uomo, di un essere umano. Spiega cos’è il nulla.

Sono le immagini che incastrano due delinquenti. Sono immagini che intrappolano due belve, quelle che conoscono soltanto il linguaggio della violenza e che non si fermano davanti a vittime deboli, inermi, che nulla potrebbero fare contro di loro, ma che loro picchiano lo stesso, insultano lo stesso, mortificano lo stesso, anche se sono disarmate, anziane.

Sono il 21enne Stefano Amore e il 23enne Carmelo Miano, entrambi compari di Motta Sant’Anastasia, centro ad un passo da Catania.

Stefano Miano e Carmelo Amore

I carabinieri li hanno arrestati perché, a due giorni di distanza l’una dall’altra, hanno commesso due rapine, violente, brutali, a Belpasso, la cittadina del catanese che avevano scelto come territorio di caccia. Lo scorso mese hanno fatto irruzione in due tabaccherie, quelle di via Vittorio Emanuele III, numeri civici 58 e 455.

E, armati di pistola e coi volti parzialmente coperti, hanno agito così come vedete nelle immagini registrate dalla videocamere di sorveglianza all’interno delle tabaccherie.

Durante la prima rapina aggrediscono il padre del titolare del negozio, in quel momento assente. Un calcio sferrato con forza al bacino a chi già ha alzato le mani intimorito dall’arma puntata al volto e schiaffi alla testa mentre sta già facendo strada sul retro, dove si trova la cassa che, però, è priva di contanti. Così continuano a picchiarlo per poi andarsene con un bottino da miserabili, soltanto alcuni pacchetti di sigarette.

La seconda rapina è ancor più odiosa. Irrompono, Miano spara un colpo in aria. Così, per il gusto di farlo, visto che di fronte non si trovano un ostacolo ostico, ma una anziana cliente e la, ancor più avanti negli anni, proprietaria. Due donne, sole, minute. Quella coi capelli bianchi che si dispera e cerca di opporsi ad Amore mentre salta oltre il bancone e punta alla cassa è la titolare dell’esercizio commerciale. La strattonano, la tirano per i capelli, la prendono a ceffoni. La donna poi perderà pure i sensi per le percosse e lo spavento, mentre i due balordi fuggono dopo avere rubato 500 euro. Una nonnina, si vede chiaramente; è simile alla nonnina che molti di noi potrebbero ancora avere e loro l’hanno violata così, senza pietà.

Miano, al momento della cattura nella sua abitazione, è stato trovato in possesso, oltre che della pistola utilizzata per le rapine, di un chilo di marijuana.

Adesso, col complice, è nel carcere di Piazza Lanza.

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