A quanto pare i lavori ricominceranno lunedì. E non si sa quando termineranno. Così recitano i cartelli improvvisamente apparsi lungo il tratto disastrato del viale Mario Rapisardi.

Perché quella che è una delle principali e attive, attivissime, arterie di Catania è stata lasciata nelle condizioni in cui vi mostriamo da chi, poco tempo dopo l’insediamento del nuovo sindaco Salvo Pogliese, si era preso la responsabilità del rifacimento del manto stradale.

Effetto del caos provocato dal dissesto del Comune di Catania, a quanto pare. Improvvisamente stop dei lavori, quando ormai mancava poco per completarli, lasciando il tratto finale del viale incompleto, con le transenne ed i cartelli di segnalazione abbandonati. Soprattutto, senza segnaletica orizzontale. Nulla. Né quelle che delimitano le corsie né le strisce pedonali, con evidente, allarmante situazione di pericolo per pedoni e automobilisti, visto che in un già endemicamente traffico indisciplinato si è aggiunta la variante del percorso cieco, dell’ ognuno fa come crede, del vediamo se riesco a raggiungere sano e salvo l’altro lato della strada

Anarchia legittimata dall’amministrazione comunale, messa all’angolo dal dramma delle casse vuote, si dirà, ma che, diciamo noi, non dovrebbe MAI relegare a dilemma secondario l’incolumità dei cittadini, che quella voragine nelle finanze non hanno provocato, che da chi ha causato quella voragine sono stati derubati e che quella voragine saranno costretti a contribuire a colmare con Imu, Tarsu e aliquote al massimo.

Insomma, la solita beffa oltre al danno.

Che diventa ancor più irritante osservando altre foto. Eccole.

Le strisce blu ci sono. Sono state con solerzia disegnate. Anche su quei tratti di strada incompleti, scarificati. Tanto, che importa? Sono più importanti gli stalli a pagamento gestiti da SoStare, del rischio incidenti e del decoro urbano. Proprio così, l’unica segnaletica stradale nuova di zecca sono le strisce blu.

Ma da lunedì dovrebbe essere posto rimedio. Il condizionale è d’obbligo, così, per prudenza.

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