Etna in eruzione.
Fra ammirazione e disagio, soprattutto nel giorno della vigilia di Natale e tutto quel comporta. Perché si è sollevata una gigantesca, densa nuvola di cenere vulcanica, cha ha causato pure la chiusura dell’aeroporto di Catania e il caos nei cieli: 4 voli dirottati a Comiso, 1 a Palermo. Bloccate tutte le partenze fino alle 15: 3 aerei che erano in fase di rullaggio sono stati bloccati, altri passeggeri pronti per l’imbarco sono stati invitati a riaccomodarsi nella sala d’attesa. Poi concesso soltanto uno spazio aereo per permettere l’ atterraggio di 4 velivoli ogni ora.
Etna in eruzione.
Fra stupore e terrore. Perché la terra ha tremato, e non poco. Un video postato sui social documenta l’apertura di una nuova fessura eruttiva localizzata ad est dell’area craterica sommitale, ad un’altitudine presunta di circa 3000 metri sul mare, che genera attività stromboliana.
Anche la fenditura che si era aperta di recente sul fianco meridionale del Nuovo Cratere di Sud-Est continua la sua intensa attività stromboliana, generando anche una colata lavica lungo la parete occidentale della Valle del Bove.
La prima scossa è stata registrata dai sismografi dell’Istituto Nazionale di Vulcanologia stamattina, alle 9,54, a Milo, epicentro dello sciame sismico.
Nel paese pedemontano sono state sette, le scosse, la prima di magnitudo 2.7, due 2.5, due 2.6, le altre 3.1.
Di maggiore intensità quelle che sono state registrate a Linguaglossa (3.5), a Ragalna (3.9 e 3.2).
Cinque, le scosse che hanno fatto sobbalzare Zafferana Etnea (3.1, 3.0, 4.0, 3.4, 3.0).
Dalle 9,59 alle 12,12, panico fra gli abitanti delle zone coinvolte dagli effetti del ridestarsi del vulcano, soprattutto a Ragalna ed a Zafferana, dove la gente si è riversata per strada allarmata.
Le scosse sono state avvertite anche in altri centri della provincia etnea, in particolare a Viagrande. In alcuni centri ha cominciato a piovere cenere vulcanica.
