Così il sindaco di Catania Salvo Pogliese, con un lungo post sul suo profilo Facebook, ha voluto fare gli auguri ai suoi concittadini. Ecco il testo integrale:

“CARI CATANESI,
nello scrivere queste parole il sentimento prevalente a guidare la mia mano è la gratitudine. Per avermi dato la straordinaria possibilità di diventare il sindaco di questa città e della comunità che la vive, giorno dopo giorno. Per avermi fatto toccare con mano, in questi primi sei mesi, la vitalità, la generosità, il talento, capacità di essere solidali verso chi sta peggio, la voglia di vivere, l’estro, la passione dei suoi abitanti; qualità che convivono, in una delle tante contraddizioni che definiscono la nostra specificità, con una certa trascuratezza verso ciò che è comune, l’indolenza, l’individualismo, l’indisciplinatezza. Ma se è vero che siamo tutte queste cose messe assieme, nessuno ci impedisce di operare affinché le qualità oscurino i difetti, riuscendo ad esprimere appieno il meglio di noi stessi in ogni momento, e non soltanto nelle difficoltà.

Ne abbiamo attraversate tante, di difficoltà. in questo 2018. Abbiamo vissuto, dapprima come un fantasma che aleggiava su di noi, e poi come una ineluttabile realtà – avendo lottato fino all’ultimo per evitare che si concretizzasse -, lo spettro del dissesto. Che è stato sicuramente il fallimento di una intera stagione di gestione della cosa pubblica e di chi ne ha avuto la responsabilità; ma questa verità non deve esimere ciascuno di noi dall’interrogarsi sul ruolo che il cittadino deve svolgere nella vita della propria città. Dobbiamo riflettere sui doveri che compongono il concetto di cittadinanza, per rispondere infine ad una domanda: siamo stati sempre all’altezza del dono che ci è stato fatto, quello di nascere in una delle città più belle d’Italia?

Oggi, che il peggio è alle spalle, e che abbiamo la possibilità di immaginare un nuovo inizio per la nostra Catania, credo sia doveroso rispondere a questa domanda. I momenti di festa, quando ci ritiriamo nel calore domestico con le nostre famiglie, i nostri amici, i nostri affetti più cari vivendo attimi di spensieratezza, danno la serenità per riflettere. Per mettere a posto tutte le tessere del puzzle. Non diventeremo perfetti dall’oggi al domani, lo sappiamo; e del resto la perfezione non esiste. Si tratta, come scrisse J.R. Tolkien nel suo monumentale Il signore degli anelli, non di “dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni in cui viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare”.

Quelli che verranno dopo di noi sono i nostri figli, oggi studenti nelle nostre scuole.
Una delle cose più belle di questi primi mesi da sindaco è stato il rapporto avviato con i nostri ragazzi. Troppo spesso siamo stati portati a pensare che i giovani di oggi siano vuoti, dediti all’effimero, senza capacità di pensiero. Parlando con loro nelle scuole, dialogandoci attraverso i social, ho capito che non solo non è così ma che il futuro della nostra città è in buone mani. Sta a noi saperli accompagnare, consegnargli una città che abbia un progetto per il futuro, che potrà concretizzarsi se metteremo i nostri ragazzi nella condizione di realizzarlo, ciascuno secondo le proprie ispirazioni e inclinazioni.

Nell’auspicio che possiate vivere un sereno Natale con le persone a voi più care, l’augurio che faccio a tutti noi, per il 2019, è di coltivare l’amore, la passione, il rispetto e il senso di appartenenza alla nostra Catania. Vedo molti segnali positivi. C’è la volontà di riprendere la marcia, e la stessa risposta che è arrivata al nostro appello per non spegnere le le luci della città ne è la dimostrazione. Per questo voglio nuovamente ringraziare tutti coloro i quali hanno contribuito a regalare le luminarie e due eventi in piazza a tutta la città, a costo zero per il Comune. E vi rinnovo l’invito ad esserci, il 30 e il 31, con Arisa, Nino Frassica, Noemi e tutti gli artisti catanesi (Ruggero Sardo, Salvo La Rosa, Giuseppe Castiglia, Francois e le Coccinelle, Seba, Gino Astorina, Marco Panzani).

Con questo spirito di partecipazione potremo risorgere. E risorgeremo. L’ennesima volta della nostra travagliata Storia, lasciando ai nostri figli terra buona da coltivare. Dando un senso al nostro operare quotidiano: se è vero che il tempo passa per tutti, sta a noi non lasciarlo trascorrere invano. Non lasciando che il materialismo e l’edonismo prevalgano sui veri valori della vita.

Buon Natale a tutti, Salvo”

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