Il Capo della protezione civile Angelo Borrelli a “Radio anch’io” su Radio Uno ha parlato del sisma che nella notte tra Natale e Santo Stefano ha colpito svariati comuni etnei.
L’eruzione vulcanica in corso aveva creato già l’allerta sull’Etna. Lo stato d’allarme era stato alzato e da Settembre era passato a gialla. I controlli erano già stati potenziati.

Dal 24 dicembre mattina è stato registrato un aumento della sismicità legato all’incremento della risalita del magma. La scossa delle 3.19 – ha sottolineato Borrelli – è stata isolata rispetto a quello che era il trend della sismicità che registravano gli strumenti. Poi – ha ribadito -naturalmente i terremoti non si possono prevedere.

Importante è ribadire che i Piani di Protezione civili per i comuni vanno costantemente aggiornati e conosciuti dalla popolazione “Io rivendico dal primo giorno in cui mi sono insediato l’esigenza che i Comuni siano dotati di piani di Protezione civile aggiornati con i livelli di dettaglio. E’ il tema dolente sul quale bisogna puntare.
E’ quindi importante che la popolazione conosca le fragilità delle strutture in cui vive e adotti comportamenti corretti sotto il profilo della prevenzione. Tutto infatti deve partire dai piani di emergenza.

Ingenti sono state le richieste di sopralluoghi, che hanno raggiunto la cifra di oltre 1600. La notte scorsa la protezione civile ha ospitato circa 370 persone: 323 negli alberghi 45 nelle palestre e 37 anziani trasferiti in una struttura di Acireale. Tranquilla la situazione sul versante feriti, non ve ne sono di gravi. Dieci sono stati portati in ospedale, 18 si sono recati con i propri mezzi nel nosocomio di Acireale. Una donna anziana ha avuto la sindrome di schiacciamento, ma non è in pericolo di vita.

Il capo della protezione civile inoltre in sopralluogo a Fleri con il vicepremier Luigi Di Maio ha confermato che domani a Roma ci sarà una riunione della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei Grandi rischi con esperti di vulcani e terremoti e sulla base dello scenario e delle analisi tecniche e scientifiche che saranno fornite dall’Ingv “ avremo un parere autorevole su quello che sarà l’andamento futuro dell’attività sull’Etna, mettere in sicurezza il territorio e le strutture più fragili nelle aree esposte al rischio”. Sono le “priorità” – e continua-“Noi abbiamo una carta del nostro territorio e sappiamo dove intervenire. Va avviato e rafforzato l’intervento per rafforzare le infrastrutture, l’abusivismo è una piaga italiana. Tutti sappiamo che non doveva esserci perché molto spesso le costruzioni sono in aree a rischio e in cui c’è pericolo per le popolazioni che ci abita- e conclude- Voglio adottare l’ordinanza di Protezione civile dove ci saranno tutte le misure immediate per l’assistenza alla popolazione e anche per favorire interventi per chi ha subito danni lievi e farli rientrare a casa. Da parte nostra ci saranno interventi rapidi per consentire alla popolazione di superare subito questa situazione”.

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