Si chiama “La clinica delle risate”. Ma fa ridere soltanto gli indefinibili involucri di carne che l’hanno creato, che lo moderano, che ne fanno parte attivamente. E’ un gruppo che su Facebook conta ben 89.566 membri. E’ un gruppo, un serraglio, creato per sciacalli che godono delle sofferenze altrui, in particolare dei cittadini del Sud Italia.

Italiani che danzano felici sui drammi di altri italiani e si augurano che diventino tragedie.

Orrore puro, quello che soltanto il buio della mente è capace di creare.

I post pubblicati di recente sono un continuo rammaricarsi per l’assenza di vittime dopo il terremoto che ha colpito il territorio di Catania durante la notte di Santo Stefano.

Si inneggia alla morte per i catanesi, viene augurata con rabbia cieca, con gusto morboso.

Le conseguenze dell’eruzione dell’Etna e del sisma sono definite “Selezione naturale”.

Peccato che ci siano stati soltanto feriti, quelli dimenticati dal secondo telegiornale nazionale, così come abbiamo approfondito nel pezzo “Per il Tg5 di Mediaset i 28 feriti durante il terremoto non esistono”

E peccato che non stiano avendo la stessa sorte i napoletani.

Nel gruppo che ancora, non ci spieghiamo come sia possibile visto che si interviene per molto meno, non è stato soppresso dai moderatori di Facebook nonostante il becero orto per sociopatici sia già stato segnalato nei mesi scorsi sempre per commenti offensivi contro chi è nato al Sud Italia e razzisti in genere,

si augurano che l’ultimo giorno del 2018 riservi una catastrofe che coinvolga catanesi e napoletani. E’ la stessa moderatrice della “Clinica” ad augurarselo per prima ed a ringraziare chi ha pubblicato quel che vi stiamo documentando, chi vorrebbe per Capodanno “siciliani arrostiti” dalla lava o un terremoto terrificante che devasti contemporaneamente il territorio etneo e quello partenopeo: “Preghiamo” con tanto di mani giunte scrive il coso.

Quel che, se possibile, inquieta ancor di più è, però, l’odio profondo per l’umanità che pure in catanesi doc, in siciliani, ha fatto affiorare la calamità. No in un gruppo, ma in un profilo personale di un utente catanese, che è nato, lavora e vive a Catania ecco in cosa ci siamo imbattuti.

Si vaneggia della vendetta dell’Etna, al quale ci  si rivolge come se fosse un’antica divinità femminile dalla quale è giusto ricevere punizioni o alla quale darsi in sacrificio, perchè così meritano gli esseri umani.

E non sono pochi i “mi piace”, i “like”.

No, non sono pochi e qualche domanda chi governa dovrebbe porsela anche su questo. Perché il deficit intellettuale è allarmante, non lo dicono soltanto i dati sulla cultura e, quindi, sull’educazione in Italia.

Facebook, i social, sono uno specchio, non un altrove.

3 Commenti

  1. grazie per aver segnalato pure tu , io ho iniziato le segnalazioni perchè non sopporto le persone che hanno dei problemi mentali e augurano la morte a noi di catania!

  2. TUTTI QUESTI CHE INSULTANO LA SICILIA LA MIA CITTA DOVETE MORIRE VOI NON NOI SCRIVETE COSE BRUTTE SULLA SICILIA PERO QUANTO ARRIVA L’ESTATE SIETE TUTTI DA NOI MHAAA FATE SCHIFO

  3. Ma che bella persona! È stato un immenso piacere. Oggi è difficile incontrare una persona come lei. Questo l’ultimo commento che ho ricevuto proprio da voi al nord. Errore di valutazione? No, qualcuno deve risolvere problemini piccini con se stesso. Parlo di una sparuta minoranza ovviamente.

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