“Vi torturerò fino all’inferno”. Glielo urlava in faccia, sputando saliva sui loro volti terrorizzati, infischiandosene dei pianti della madre, dell’impotenza del padre davanti a quel demone in cui si era trasformato il figlio che tanto avevano desiderato.

L’incubo è affiorato 4 anni fa, quando il 37enne arrestato dai carabinieri a Catania ha cominciato a mortificare nel peggiore dei modi i genitori anziani che lo avevano adottato. Sofferenze quotidiane inflitte al padre ed alla madre per estorcere il denaro che poi utilizzava per acquistare la droga. Violenza e droga, ogni giorno, minacciando le ritorsioni più aberranti se non avessero versato puntualmente la tangente che gli serviva per le dosi.

60mila euro bruciati così, finiti nelle tasche dello spacciatore di fiducia, da balordo a balordo.

Il criminale, adesso rinchiuso nel carcere di piazza Lanza, aveva più volte perso il posto di lavoro per inaffidabilità, per intemperanze, perché di lavorare proprio non ne aveva voglia. Parassita, essere un parassita, altro non importava.

Per convincerli a pagare, ha più volte fatto ricorso alle aggressioni fisiche, schiaffi, calci, spintoni, e verbali. Ha pure distrutto mobili e oggetti d’arredamento della casa dove era stato accolto, cresciuto ed è stato pure sorpreso a rubare soldi dalle borse delle amiche della madre quando andavano a farle visita.

Un mostro che ha costretto i genitori ad abbandonare quella casa che era diventata una prigione degli orrori, dove temevano per la loro vita, tanto da dovere rifugiarsi da parenti.

Soluzione che, però, non ha fatto desistere il 37enne dal continuare ad angosciarli e all’ennesima, sempre più brutale e allarmante minaccia, considerato pure che ogni tentativo di inserimento in comunità di recupero per tossicodipendenti era stato vano, i genitori non hanno potuto fare altro che chiedere aiuto ai carabinieri, denunciandolo, offrendogli l’ultima chance per guardarsi allo specchio e provare vergogna, per rimediare.

 

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