Il primo appello ti incrina dentro immaginando il perché della richiesta. E’ pubblicato in evidenza sulla pagina Facebook ufficiale della Misericordia di Zafferana Etnea, uno dei territori più colpiti dal terremoto.

Servono 2 culle urgentemente, per due neonati. Perché fra gli sfollati ci sono anche loro e le loro culle sono andate perdute.

Il passaparola è immediato, efficacissimo. Una culla si materializza subito, non molto dopo la pubblicazione del post.

E non bisognerà attendere molto di più per ricevere in dono la seconda. Nel giro di un’ora ecco risolto il problema.

E’ accaduto ieri sera.

E’ lo splendore che caratterizza il popolo siciliano quando c’è bisogno del suo aiuto. La macchina della solidarietà avviata dal Comune di Zafferana, insieme con le associazioni di volontariato e la Protezione Civile sta funzionando alla perfezione grazie alla sensibilità della massa di persone che si sono messe a disposizione nelle maniere disparate: dal contributo in denaro a quello in generi di prima necessità, fino a mettere a disposizione le proprie abilità.

Una gara a chi può rendersi utile al meglio che è stata avviata anche dall’iniziativa delle sorelle Chiara e Francesca Guglielmino. Due giorni dopo la scossa di magnitudo 4.8 che ha fatto piombare la comunità alla quale appartengono nell’angosci,  hanno spontaneamente avviato la raccolta di alimenti e prodotti per i bambini delle famiglie sfollate. Nel presidio allestito all’interno della Scuola Elementare di Fleri si sono riversati rapidamente fiumi di pannolini, omogenizzati, confezioni di latte in polvere, latte liquido per neonati, frutta in vasetto, pastina: insomma, tutto quel che era stato dettagliatamente richiesto dalle due sorelle attraverso l’appello dai loro profili social, che è stato poi rilanciato capillarmente.

Un’iniziativa da applausi, nemmeno scalfita dal diffidente di turno: “Ma come fa un comune e quindi un ente istituzionale a condividere e promuovere iniziative private ed individuali non coordinate con gli enti preposti. La solidarietà deve essere istituzionale ed organizzata e non lasciata a gruppi spontanei anche se animati da buoni propositi”, ha polemizzato un utente sulla pagina Fb del Comune di Zafferana.

Un’iniziativa da applausi, che lo sciacallo di turno non è riuscito a lordare. Ecco cosa è stato capace di scrivere un degno rappresentante dell’orda di miserabili che infestano i social per offendere, infangare, vomitare odio cieco.

Lo ha rivelato la stessa Francesca Guglielmino, che ha commentato così: “La macchina della solidarietà è meravigliosa. In meno di due ore abbiamo raccolto tutto ciò che serve per i bimbi delle famiglie sfollate. Una iniziativa spontanea che ha ricevuto autorizzazione dal sindaco Alfio Russo. Insieme ai volontari della Misericordia di Zafferana abbiamo raccolto e smistato quanto la generosità di tutti ha generato. E poi c’è gente che mi fa pena. Che dubita sul divano di casa e che diffonde notizie false. Che tristezza, tanta amarezza”.

E dire che lo stesso sindaco, qualora ve ne fosse stato bisogno, perché sarebbe bastato recarsi a Fleri per verificare che è tutto vero, tutto meravigliosamente vero, aveva pubblicamente benedetto l’iniziativa delle sorelle Guglielmino il giorno stesso in cui è si è concretata. “Oggi è partita una iniziativa spontanea che ha richiesto beni di necessità per i bimbi di Fleri. Due cittadine di Zafferana, previa condivisione dell’iniziativa con il Sindaco Alfio Vincenzo Russo, hanno pensato di avviare una raccolta per dare voce ad alcune richieste generate spontaneamente. E così è partita la macchina dalla scuola Elementare di Fleri, in via Rossi richiedendo tutto l’aiuto possibile attraverso i social. La solidarietà è stata incredibile tale da chiudere la raccolta dopo solo 2 ore perché si è raccolto quanto necessario. Tutto ciò che è stato donato è stato inventariato dai volontari della Protezione Civile e dai volontari della Misericordia e messo a disposizione di chi ha avuto bisogno”, ha scritto sulla pagina del comune che amministra.

Sì, così come è successo ieri sera per le culle, in brevissimo tempo, due ore appena, era già stato raccolto quel che serviva, eccome.

“Questa foto me la porterò per sempre! Chiarisco subito una cosa. Sono cresciuta nel gruppo Scout di Zafferana, mi ha insegnato a servire, essere d’aiuto. Da quella notte non mi sono fermata un’attimo, ho messo a disposizione tutte le mie competenze, e soprattutto il mio sorriso. Abito da circa 4 mesi a Fleri, abbiamo perso anche noi la nostra casa. Ma questo non ci ha impedito a me e mia sorella Francesca di stare con i nostri concittadini e di essere d’aiuto! Non siamo sciacalli. ll nostro pensiero stamattina è stato aiutiamo i bambini! Forse non abbiamo eseguito un’iter tecnico della Protezione Civile siciliana. Abbiamo subito chiarito. Grazie alla Misericordia e la Protezione civile di Zafferana sempre con me da quella famosa notte! Grazie”, ha scritto Chiara la mattina in cui per loro contava ascoltare soltanto il cuore, che non fa, non può fare rima con burocrazia.

La foto è questa,


testimonia quel che è successo quella mattina.

La mattina in cui è bastato un clic su un social network per fare della Sicilia un immenso, calorosissimo abbraccio, che non si scioglie, perché non si placa la necessità di essere utile, di potere contribuire a lenire le sofferenze di chi si è ritrovato improvvisamente senza un tetto. Per ora non sono necessari altri contributi, ma la Sicilia c’è.

Basta un clic.

 

 

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