Giuseppe Piraino è un imprenditore edile palermitano. E’ un siciliano che ama la su Terra e chi ama la Sicilia odia i mafiosi, odia i parassiti che la infestano.
Lui, dopo che è stato vittima di un tentativo di estorsione, al quale ha reagito facendo arrestare lui,
il 44enne palermitano Luigi Marino, uno dei mafiosi coinvolti nella maxi operazione che permesso di ammanettare anche l’erede di Toto’ Riina, Settimo Mineo.
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Marino dopo avere bloccato un cantiere di Piraino, buttando fuori tutti gli operai, ha incontrato l’imprenditore per ribadirgli che avrebbe dovuto pagare il pizzo, il 3% dei guadagni, se non avesse voluto altri problemi.
Ma, supportato nella battaglia dalla moglie, Piraino si né presentato all’appuntamento con una videocamera nascosta, acquistata proprio per incastrare il delinquente e così è stato: ha filmato il tentativo di estorsione e ha consegnato il video ai carabinieri. Il resto è venuto da sé.
Anche il punto di non ritorno. Perché la mafia ha scoperto di avere, insieme con gli altri che denunciano, un altro nemico coraggioso, che non si nasconde, che ha deciso di fare della sensibilizzazione alla lotta al pizzo ed all’arroganza mafiosa in genere una missione.
Affrontata anche con l’ironia. Lo scorso 23 gennaio si è messo alla ricerca di un vignettista.
E, fra i vari che gli sono stati suggeriti o si sono proposti, la scelta è ricaduta su un catanese, Rosario Diamante, che ha realizzato il disegno col quale Piraino ha voluto sintetizzare il suo messaggio e che oggi è stato diffuso sui suoi canali social lanciando la campagna: “Adotta anche tu un mafiosetto e consegnalo ai Carabinieri!”.
Cioè che non bisogna temere di vivere a testa alta, a viso aperto; che il mafiosetto, così come definisce i delinquenti, è un pulcioso da adottare, da mettere al guinzaglio, alla catena; perché bisogna urlare NO AL PIZZO; e l’invito, lo sprone è: DENUNCIA SEMPRE.
Sì, DENUNCIA SEMPRE.
