In un clima di grande preoccupazione gli operai della Blutec di Termini Imerese parteciperanno domani a un sit-in indetto dai sindacati davanti alla fabbrica ex Fiat.

Un’altra assemblea si terrà lunedì nella sala consiliare del comune. La nuova protesta trae origine da notizie ufficiose sulla mancata proroga della cassa integrazione per il 2019.

Il provvedimento, promesso dal ministro Luigi Di Maio durante una visita a Termini Imerese, riguarda quasi mille lavoratori: 694 della Blutec e 300 dell’indotto. Da Roma sono arrivate notizie poco rassicuranti.

Gli ispettori del ministero del Lavoro si sarebbero trovati davanti a una stasi del piano di ripresa produttiva. Anche Invitalia aveva giudicato a suo tempo inattuabile il progetto dell’azienda e aveva chiesto la restituzione di 21 milioni di finanziamenti erogati.

“La situazione sta diventando esplosiva”, dice il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta che la settimana scorsa ha incontrato, con i sindacati, il presidente della Regione, Nello Musumeci, e il prefetto Antonella De Miro.

“Le preoccupazioni manifestate in quegli incontri – aggiunge – sembrano concretizzarsi. I dirigenti del ministero del Lavoro avrebbero acquisito elementi non proprio convincenti sullo stato di avanzamento del piano di reindustrializzazione proposto da Blutec. Da tempo si capisce che qualcosa non va”.

“È davvero disarmante – conclude – registrare l’inerzia e il silenzio del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico” che in un comizio davanti ai cancelli dello stabilimento “aveva promesso non solo gli ammortizzatori sociali per il 2019 ma anche il coinvolgimento di FCA al tavolo della vertenza”.

Dal sindaco parte ora un messaggio: “Termini Imerese non potrà sostenere, ulteriormente, ritardi e mortificazioni”.

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