Il pizzo si paga ancora su tutto il territorio etneo. Non è soltanto un bancomat della criminalità organizzata, è anche uno strumento per manifestare potere sulla comunità. E il pizzo si paga anche facendosi imporre assunzioni, appalti, rappresentanti, attività. E’ una piaga che colpisce tutti i settori della società e inquina anche i posti di lavoro, costringendo alla disoccupazione chi è onesto. “Nonostante la drammaticità della situazione, la politica è assente. Abbiamo chiesto da giugno, e più volte, un incontro col sindaco di Catania Salvo Pogliese, ma non abbiamo mai ricevuto una risposta”. A tu per tu con Nicola Grassi, presidente dell’Asaec, l’Associazione antiestorsione di Catania. “Diffidate dalle associazioni antiracket che chiedono soldi”.

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