Carabinieri e Guardia di Finanza stanno sequestrando gli stabilimenti di ‘Versalis’ nell’impianto Petrolchimico di Priolo Gargallo e ‘Sasol’ di Augusta e dei depuratori Tas di Melilli e Ias di Priolo.

Secondo la Procura di Siracusa, tra gennaio 2014 e giugno 2016, gli impianti avrebbero permesso l’emissione in atmosfera di “materiale inquinante e molesto”.

Notificati 19 avvisi di garanzia nei confronti di persone che hanno rivestito incarichi di responsabilità nelle aziende interessate dal provvedimento emesso dal Gip.

La Versalis è una società dell’Eni impegnata nella chimica di base. Operativa a Priolo per la produzione di etilene, con circa 500 addetti. Da anni punta alla cosiddetta chimica verde, complementare a quella tradizionale.

Il sito è al centro di un progetto che prevede la produzione di resine idrocarburiche che trovano applicazione in settori specialistici, quali adesivi, inchiostri, vernici e gomme. La multinazionale Sasol sta investendo negli ultimi anni nello stabilimento di Augusta per l’ammodernamento dei processi produttivi.

La Sasol, con sede principale a Johannesburg, presente in 33 Paesi nel mondo, si occupa di produzione di prodotti chimici. Circa 360 i lavoratori diretti. Uno stabilimento che non utilizza combustibili contenenti zolfo, avendo scelto il gas naturale. La nuova unità di cogenerazione che ha consentito di annullare le emissioni di anidride solforosa.

L’industria Acqua Siracusana (Ias) è una società per azioni costituita nel 1983 dal Consorzio ASI (Area di Sviluppo Industriale) di Siracusa e di alcuni partner pubblici e privati (Comuni e le grandi Società industriali insediate nell’area di Priolo-Melilli-Augusta). Gestisce il depuratore da anni al centro di inchieste della Procura di Siracusa.

Reati ambientali, responsabilità amministrativa degli Enti ed emissione in luoghi pubblici di sostanze idonee a creare molestie. Sono le contestazioni dalla Procura di Siracusa a 19 persone nell’operazione “No fly” nell’ambito del provvedimento di sequestro di quattro insediamenti nel polo petrolchimico siracusano fra i comuni di Siracusa, Augusta, Melilli e Priolo Gargallo.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore Fabio Scavone e diretta dai sostituti Tommaso Pagano, Salvatore Grillo e Davide Lucignani, scaturisce da una serie di esposti e denunce. La Procura ha nominato un collegio di consulenti tecnici che avrebbe accertato “la natura inquinante e molesta, sotto il profilo odorigeno, delle immissioni aeree degli stabilimenti Versalis di Priolo e Sasol di Augusta, e dei depuratori Tas di Priolo Servizi di Melilli e Ias di Priolo Gargallo”.

I dati di analisi raccolti dai consulenti tecnici hanno rilevato concentrazioni stabilmente elevate delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati nelle centraline di San Cusumano, Ciapi e Priolo centro; ripetuti eventi di picchi elevati di concentrazioni delle sostanze prese in considerazione nei rilevamenti effettuati nelle centraline di Melilli, Siracusa e Augusta; la mancata utilizzazione delle “migliori tecniche disponibili” da parte dei responsabili degli stabilimenti.

“Nei comuni di Priolo Gargallo, Augusta e in parte Melilli si registra una qualità dell’aria nettamente inferiore a quella degli altri Comuni della provincia, avuto riguardo ai vari inquinanti presi in considerazione”. Lo scrivono i consulenti tecnici della Procura nella loro relazione evidenziando di avere raccolto elementi che “inducono a ritenere che la qualità dell’aria nel territorio interessato si sia fortemente degradata” rilevando come il provvedimento, di carattere preventivo, prevede la continuità di esercizio degli impianti sequestrati, previa disponibilità dei gestori a produrre, entro 90 giorni, un programma per ricondurre nei limiti le emissioni in atmosfera e il versamento di una garanzia fideiussoria pari al costo delle opere di adeguamento che dovranno essere completate entro i prossimi 12 mesi.

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