“La  situazione di medici, infermieri, operatori sanitari del 118 è gravissima e rappresenta una vera emergenza che mina il Servizio Sanitario Nazionale e necessita di un intervento serio ed efficace.  Serve una legge come deterrente che riconosco a medici, infermieri e personale del 118 la qualifica di pubblico ufficiale affinché la denuncia proceda d’ufficio, sollevando il personale sanitario dal denunciare gli aggressori, perché nella maggior parte dei casi non viene fatto per paura di ritorsioni”.

Prende posizione la sezione regionale della Fsi Usae, la Federazione dei Sindacati Indipendenti, sulle aggressioni avvenute negli scorsi giorni al personale del 118, l’ultima delle quali nella giornata di ieri a Riposto, dopo quelle a Marsala, dove una dottoressa in servizio presso la Guardia Medica ha ricevuto uno sputo e quella subita dall’infermiere del pronto soccorso del Cannizzaro, reo di aver fatto rispettare il turno.

“La FSI Usae da anni si batte per la sicurezza del personale sanitario contro il fenomeno delle aggressioni, al Ministro della Salute, Grillo, ricordiamo che già in parlamento è stato presentato e giace ancora un disegno di legge nato da 72 denunce di aggressioni negli ospedali siciliani negli ultimi 5 anni, avanzate da questo sindacato”, spiegano nella nota i rappresentanti regionali del sindacato Coniglio, Spada, Cirignotta, Ballacchino, Di Marco e Bracchitta. Che ricordano come il disegno di legge in questione, il 2908 del settembre 2017, contenga disposizioni che mirano a garantire la sicurezza  e l’incolumità di cittadini ed operatori nelle strutture ospedaliere.

“Chiediamo al Ministro Grillo – conclude Coniglio – una forte campagna di comunicazione che porti i cittadini a riconoscere a medici, infermieri e personale sanitario il ruolo civile e sociale che svolgono, non è possibile curare ed assistere pazienti con la paura di non riuscire a salvaguardare la propria integrità fisica”.

 

Foto da: Ntr24

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