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Giuseppa Ingrassia, 50 anni, corre felice. Sorride, quasi saltella. Sprizza gioia da tutti i pori. Perché è orgogliosa di quel che ha appena fatto insieme con il coetaneo Giuseppe Napoli.

Hanno aggredito nella sua abitazione una 80enne, la coppia di balordi. Così come documenta il video fornito dalla Squadra Mobile, Ingrassia e Napoli riescono a entrare con l’inganno della consegna di un pacco, fingendosi fattorini. Il resto è stato ricostruito dagli agenti che hanno indagato sulla vergognosa rapina avvenuta la sera del 7 agosto di due anni fa a Picanello, quartiere di Catania.

I due criminali hanno spinto l’anziana a terra e l’hanno pestata senza pietà, colpendola con calci e pugni. Poi, sanguinante, dolorante, mentre li implorava di smetterla, l’hanno legata con del nastro da imballaggio e imbavagliata con uno straccio per impedirle di continuare a urlare, chiedere aiuto.

Le indagini, però, hanno rivelato altri dettagli sconcertanti. Perché la coppia che dopo la violenta rapina si allontana, con la Ingrassia che trotterella come se avesse compiuto qualcosa di edificante, aveva dei complici. Non dei complici qualsiasi: oltre alla 52enne, Grazia Sapuppo, accusata di avere organizzato la rapina che ha fruttato un bracciale d’oro del valore di 350 euro,

Grazia Sapuppo

sono arrestati i fratelli Giuseppe Carmelo (47anni), Salvatore (55) e Filippo Lizzio (57). Loro tre, tutti nipoti della vittima…

Ingrassia, Napoli e Sapuppo sono in carcere. Ai tre nipoti sono stati concessi i domiciliari.

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