Con più di 2 miliardi di euro di interscambio nel 2018 la Sicilia si conferma il secondo partner commerciale della Federazione Russa in Italia dopo la Lombardia e la prima regione di destinazione per le vendite russe nel nostro Paese (2,02 mld di euro, +0,3%), in particolare di materie prime minerali (1,3 mld di euro) e di prodotti petroliferi (673,5 milioni di euro). È quanto emerso a Catania nel corso dell’XI Business Forum italo russo, organizzato dall’Associazione Conoscere Eurasia, Roscongress, Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo in collaborazione con Aeroporto di Catania, Intesa Sanpaolo e Banca Intesa Russia. Se le importazioni mantengono il segno positivo della bilancia commerciale fra l’Isola e la Federazione Russa, le vendite siciliane verso Mosca si attestano invece su valori ancora modesti e subiscono una contrazione. Secondo i dati Istat
elaborati da Conoscere Eurasia, l’export siciliano in Russia tra gennaio e dicembre dello scorso anno non riesce a sforare quota 24 milioni di euro e perde il 6,5% sui valori del 2017. Per il presidente dell’Associazione Conoscere Eurasia e di Banca Intesa Russia Antonio Fallico “la Sicilia rimane un importante partner commerciale per la Federazione Russa”. “Le imprese siciliane – osserva – hanno molto potenziale da esprimere soprattutto sul fronte dell’export e della capacità di rispondere efficacemente alla domanda russa. È necessario favorire il turismo, gli scambi e un nuovo processo di collaborazione industriale fondata sull’innovazione”. Le vendite siciliane a Mosca evidenziano un andamento negativo soprattutto nei macchinari e apparecchi (-31%, 5 mln di euro), articoli farmaceutici (-15,2%, 5,3 mln di euro), prodotti alimentari (-5,4%, 3,8 mln di euro) e mezzi di
trasporto (-63%, 1,8 mln di euro). Crescono esponenzialmente le vendite di computer e apparecchi elettronici da poco meno di 22mila euro a 5,2 milioni di euro. Catania si conferma la provincia che traina l’export regionale con 7,1 milioni di euro, seguita da Siracusa, Trapani e Palermo. Sul fronte degli acquisti dalla Russia è invece Siracusa la capofila con 1,4 miliardi di euro, seguita da Messina, Caltanissetta e Catania.

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