“Mentre la ditta operava in notturna per aggiustare il guasto e poter finalmente fare ripartire il rifornimento idrico, due soggetti, successivamente identificati dai carabinieri intervenuti sul posto, buttavano all’interno dello scavo un masso, presumibilmente per rompere la conduttura, colpendo invece un operaio alla mano, fratturandogli un dito”.

Così il sindaco di Castel di Iudica, Ruggero Strano, sulla pagina istituzionale Facebook del Comune in provincia di Catania.

Il primo cittadino denuncia quanto avvenuto ieri sera, alle 22.40, e non lesina dettagli, rivelando che c’era pure “Un terzo elemento che fungeva da vedetta”. Quindi, non si tratta di una bravata, ma di un atto vandalico meditato, organizzato, che conferma i segnali inquietanti già notati dall’amministrazione comunale.

“Ormai è palese il fatto che da 15 giorni – rivela Strano – accadessero fatti strani. Gli organi competenti sono stati già allertati e si auspica che vengano accertati al più presto gli sconcertanti fatti”.

Il sindaco si riferisce a quel che è avvenuto lo scorso mese, durante la notte del 26, quando è stato appiccato “il fuoco ai mezzi meccanici lasciati in sosta in un’ area privata in prossimità di via Pennisi (una strada importante del centro rurale sulla quale erano stati avviati i lavori di rifacimento del manto, ndr). Hanno riportato danni un escavatore, un camion ed una moto pala”. Anche allora sono stati chiamati i carabinieri per il sopralluogo e Strano ha esternato la sua amarezza: “Ho personalmente avvertito le forze dell’ordine, a cui va tutta la mia stima per quanto accaduto, sollecitando la loro presenza nelle ore notturne. Episodi come questi fanno riflettere, ma contestualmente ridanno slancio e forza all’ azione amministrativa che andrà avanti in modo fermo e deciso nella strada intrapresa dell’imparzialità e della legalità”.

Ieri il nuovo atto intimidatorio orchestrato da chi, affermano gli stessi cittadini, non ha apprezzato la voglia di cambiamento del nuovo sindaco, capace di destabilizzare le consuetudini che facevano il gioco di pochi a scapito del resto della cittadinanza. Gioco gestito dalla mafia rurale ancora radicata in Sicilia.

Ma le minacce non fanno demordere: “I lavori per il ripristino del rifornimento, dopo l’intervento dei carabinieri e dell’ambulanza, sono ripresi regolarmente. Il Comune si costituirà parte civile per i danni subiti da tutta la cittadinanza”, annuncia Strano.

 

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