Buona Pasqua così. Con la bellezza. La bellezza del gesto, dell’impegno, del senso di appartenenza alla divisa che si indossa, della comunità in cui si opera, dell’esempio.

Da un lato i vigili del fuoco del Distaccamento Nord di Catania, dall’altro le volanti della Questura etnea.

Proprio alla vigilia della festività che celebra un concetto universale, che va al di là del credo religioso, della cristianità, ecco una emozionante rappresentazione della resurrezione.

Perché ogni giorno si può cadere e rialzarsi; ci si può spegnere e riaccendere; si può rinascere in ogni istante, con le proprie forze o con l’aiuto. O con qualcosa che ti scalda il cuore e ti stimola l’energia interna; ti ricorda che prezioso privilegio è sentirsi, essere umani.

C’è il cagnolino che rischia di morire annegato in una piscina abbandonata all’interno di una proprietà dimenticata dopo che è stata posta sotto sequestro a Mascalucia. E c’è una squadra di vigili del fuoco che va a salvarlo.

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C’è una pattuglia impegnata nel controllo anti sciacallaggio a Zafferana, in una delle zone colpite dal terremoto della notte di Santo Stefano; il sovrintendente del Commissariato centrale di Catania, Nanni Circonciso, nota sei cuccioli abbandonati e non passa oltre.

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Il cagnolino è stato salvato da morte certa, era già in ipotermia; è stato consegnato a chi lo aveva notato e aveva chiesto l’intervento degli angeli del fuoco.

I cuccioli adesso sono accuditi, rifocillati e cercano casa.

E’ la bellezza del fatto. Del fatto che ti racconta quel che siamo, che possiamo essere. Perché alla morte dell’empatia, dei sentimenti, delle emozioni, che fanno delinquere, fanno compiere del male al prossimo, si può reagire con la consapevolezza dello splendore che puoi scovare ovunque, che risorge ovunque, anche nel liquame di un luogo sottratto a un criminale o lungo una strada sulla quale si affacciano macerie.

Sì’, Buona Pasqua così.

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