Nella sfida amministrativa del 26 maggio – con quasi 17 milioni di italiani chiamati alle urne per l’elezione del sindaco e per il rinnovo dei consigli comunali – lo schieramento che ha “più da perdere” è quello del Pd, mentre per la Lega la tornata locale potrebbe rivelarsi “comunque un successo” rispetto a cinque anni fa e per il Movimento 5 Stelle si prospetta un orizzonte “incerto”.

È quanto emerge da un’analisi dell’Istituto Cattaneo sugli scenari elettorali nei 3.782 comuni al voto domenica. Il Partito democratico controlla attualmente i due terzi dei comuni superiori ai 15mila abitanti al voto – rileva l’istituto bolognese sulla base di dati del Viminale – e quindi per “un risultato soddisfacente” dovrà riuscire a confermarsi in almeno una parte dei comuni e strappare qualche amministrazione a forze politiche concorrenti.

Tuttavia, “visti gli attuali rapporti di forza tra i partiti, si tratta di un’impresa complicata”. Diverse le prospettive per Lega e Movimento 5 Stelle. “Per il partito di Salvini, se le attuali intenzioni di voto saranno confermate, le elezioni amministrative potrebbero rivelarsi comunque un successo” rispetto a cinque anni fa. “Dopo il relativo successo alle politiche dell’anno scorso e, soprattutto, sull’onda di un’esperienza di governo”, la Lega “potrebbe aumentare i suoi consensi in modo omogeneo”.

“Più incerto e complesso” lo scenario per i pentastellati, alla luce delle “debolezze strutturali” del M5s a livello amministrativo e dell'”esperienza di governo” con “contestuale crescita nelle intenzioni di voto registrata a favore della Lega”. Il M5s “potrebbe subire una contrazione dei consensi” diventando comunque decisivo nei comuni dove sarà necessario andare al ballottaggio.

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