Arte figurativa… arte scenica… Arte. E’ arte allo stato puro, e non ha bisogno di ulteriori denominazioni, quella che contraddistingue ed esalta il talento del giovane attore e performer catanese Andrea Grasso, protagonista su un duplice livello, di “Istruzioni per l’uso” , la sua opera prima, andata in scena presso il WE Tribe, nel week-end, con la regia di Francesco Russo.
Attraverso la personificazione di MENTE e CUORE, lo spettatore intraprende un meraviglioso viaggio emotivo all’interno della psiche infantile e adolescenziale di un ragazzo, Federico, travagliato negli anni cruciali dello sviluppo dalla sua omosessualità, che lo costringe a far i conti con l’inadeguatezza del mondo che lo circonda un mondo impreparato alla sensibilità, all’empatia e alla tolleranza.
Il ruolo di MENTE, figura manageriale sempre pronta a razionalizzare e risolvere i problemi con sistemi random, s’interfaccia con il ruolo di CUORE, figura aggrovigliata, che come in un tetris virtuale tenta malamente di collimare con gli imprevisti che la vita gli offre, finendo quasi sempre per sbagliare.
Rappresentazioni perfette di un dualismo emotivo in continuo divenire, di una corsa alla supremazia inarrivabile, di uno scambio di impulsi che l’essere umano difficilmente riesce a gestire. Mente e Cuore, il raziocinio contro l’istinto. E quale modo migliore, per rappresentare questa eterna lotta, se non all’interno della vita di un ragazzo etichettato come “diverso”, che deve fare a pugni con la sua identità a scapito della sua felicità?
Struggente il monologo finale, interpretato da una magnifica Lara Marta Russo, che rivolgendosi direttamente al pubblico, ricorda a tutti quanto sia bello e naturale essere gli uni diversi dagli altri, non importa in quale forma, non importa in quale epoca. Perché essere diversi ci rende unici.
“Istruzioni per l’uso” , è un inno contro il bullismo, un sapiente escamotage introspettivo, un’opera che andrebbe portata nelle scuole. L’esperimento perfettamente riuscito di un giovane talento catanese, che speriamo di rivedere prestissimo sui palcoscenici della nostra città.
