Magia sugli spalti, fantasia e frenesia in campo. Ieri sera in ventimila hanno colorato e dato voce ad un “Massimino” che da più di un decennio non vedeva tre dei quattro settori sold out. Bandiere, sciarpe, magliette tutte rigorosamente rossazzurre hanno reso magica l’atmosfera, arricchhita ancor di più dalla sintonia con i tifosi giunti da Trapani. Una magia che, però, in campo non ha contraddistinto il gioco del Catania e l’andamento della gara.

Un gol preso a freddo, solo al secondo minuto e firmato da Tulli non marcato adeguatamente, ha cambiato le sorti di un derby che il Catania non ha mai cominciato a giocare, ultimi 15 minuti a parte. Dopo un’intera stagione vissuta tra alti e bassi la sensazione è che i rossazzurri di Sottil facciano ancora fatica ad impostare e mettere in pratica una concreta idea di gioco. Nessun tiro, pochi fraseggi e tante palle lunghe hanno caratterizzato settantacinque dei novanta minuti. Fin quando, sul 2 a 0 per il Trapani, l’estro e la genialità di Ciccio Lodi hanno riaperto la partita con un gol su punizione. Un tiro visto fino ad ora solo da chi si diletta a giocare alla Play Station. Sessanta metri di pura follia, speranza e forse disperazione hanno riacceso un Catania che sembrava spento, a cospetto di un Trapani più che vivo.

I granata allenati da Italiano hanno mostrato una buona condizione fisica, gamba e gioco, corsa e concretezza. Ma hanno risentito del gol inaspettato di Lodi che ha riacceso le sorti di un Catania che fino a quel momento sembrava già fuori dai giochi. Il rigore trasformato dagli undici metri è valso si la doppietta di Lodi ma soprattutto la speranza di giocarsi domenica prossima il passaggio del turno a Trapani. Servirà un Catania assolutamente diverso. Per andare in finale servirà solo una vittoria.

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