“Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l’amaro”.
Gelo in studio. Enrico Lucci in imbarazzo, disarmato. Leonardo Zappalà è nato 19 anni fa a Catania. E parla così di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone che giganteggiano alle sue spalle.
E’ successo ieri sera nella prima puntata di Realiti, del nuovo programma di Rai 2 condotto dall’ex Iena. Zappalà è ospite perché protagonista, insieme con Nico Pandetta, di un servizio in cui per l’ennesima volta si mette in luce il sottobosco culturale popolato da cantanti neomelodici, aspiranti tali ed i loro fan.
Il giovane neomelodico catanese nel servizio si vanta di essere nato nello stesso giorno di Al Capone, il 17 gennaio, e di ispirarsi a lui, il vero Scarface, il boss mafioso di origini italiane che insanguinò Chicago negli Anni 20; afferma di non vergognarsi di essere considerato un mafioso da chi lo critica o manifesta stima sui social, perché è il suo personaggio e che tutti gli amici ormai non lo chiamano più Leonardo, ma Scarface; si vanta di non lavorare, di non avere mai cercato un lavoro, ma di avere sempre molto denaro in tasca, fornito, dice, dalla madre.
E in studio, in diretta, ribadisce tutto, conferma tutto, anche se, fuori dalla sua comfort zone, la spavalderia si annacqua e ci tiene a dire che non è un mafioso, ma uno che esibisce pistole, mazze, foto dietro le sbarre intitolate “onore e rispetto” e si fa tatuare Scarface sulla mano perché così diventa popolare.
E’ lui, Zappalà, che quando Lucci gli suggerisce di studiare la storia della Sicilia, dei suoi veri eroi, delle vittime della mafia “Che è merda”, dice con tono accorato il conduttore, rivolgendosi a Borsellino e Falcone conclude la sua apparizione nella tv di Stato affermando che se la sono cercata, che a chi combatte la criminalità “Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l’amaro”.
ha ragione, nella vita di deve piacere il dolce e l’amaro
se sei un mafioso o un camorrista ti deve piacere il dolce dei soldi e del potere e l’amaro che può essere inteso come la galera o l’odio tra clan rivali (omicidio/morte)
stessa cosa vale per chi combatte gli interessi della mafia e della camorra, in parole povere se gli rompi il cazzo è ovvio che ti fanno saltare in aria e questo è il dolce e l’amaro.
anche perché lo sappiamo tutti che i governi sono peggio della mafia
a questo punto si seglie il male minore.
tu hai la non hai alcuna idea di civiltà, legalità e moralità
Ha 19 anni,non ha studiato a chi vuoi che si ispiri alla legalità???no alla mafia
Mi vergogno di essere siciliana……ma la madre di questo ragazzo si dovrebbe vergognare ancora di più ha creato un mostro
Io….non mi vergogno di essere siciliano, come lo erano Falcone e Borsellino!!!
L’ educazione parte dai genitori. Provo compassione per questo giovane per avere smarrito la dritta via ed avere scelto quella che conduce dritto all’inferno.
Ma perché ospitare questi personaggi vuoti insignificanti di cattivo esempio……..alla battuta Borsellino e Falcone hanno fatto una scelta e devono prendere il dolce e l’amaro lo dovevano buttare fuori dallo studio prendendolo per un orecchio e dandogli un centinaio di calci in culo….invece no tutti a battere le mani alle vittime di mafia e lui seduto a fare il ”personggio” è più stupido chi l’ha invitato so idiota
Nn ce nulla da dire, si farebbe solo il loro gioco. La cosa migliore e’ ignorarli.dispiace solo che coloro che dovrebbero farlo nn si doumentano su che personaggi portano in TV.
Ma chi invitano… Questo è l’esempio che danno? Poi ci lamentiamo dei giovani d’oggi?
Mi vergogno soprattutto di vivere in un paese che era splendido ed ora per colpa di queste sottospecie umane è diventato un cesso
La RAI, è ancora un servizio pubblico? Sì, reclamizza l’idiozia e altro per odiens. RAI, invasa da sinistra a volte, sottolineo a volte briosa.
Questo bamboccio mi fa letteralmente pena ………..che schifo
Vergognoso é il fatto che portino in una tv pubblica certi decerebrati finora conosciuti solo in certi contesti: quanta ipocrisia, pur di fare audience danno vita a “spettacoli” di tal livello e ti obbligano pure a pagare il canone…
Sarebbero dovuti intervenire le forze dell’ordine per arrestarlo in diretta televisiva!
Antonio Famà