Leonardo Zappalà, la vittima. E già, proprio così. Si considera una vittima della Rai perché “Mi hanno preso con l’inganno”, dei giornalisti che hanno messo in rilievo le sue parole oltraggiose nei confronti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, “Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce ci deve piacere anche l’amaro”, pronunciate nella prima puntata di Realiti, il nuovo programma di Enrico Lucci in onda da mercoledì scorso sulla seconda rete della tv di Stato.

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Fa la vittima in un lungo post pubblicato sul suo profilo Facebook, lo stesso dove nei giorni scorsi ha invitato a condividere i servizi in cui si parlava di lui, di quel che aveva dichiarato durante la puntata sia in una intervista registrata a casa sua, a Paternò, centro a pochi passi da Catania, sia mentre era ospite in studio…

Un post intitolato “PER TUTTI I GIORNALISTI, PER LA RAI E PER LE PERSONE CHE INSULTANO ECCO COSA HO DA DIRE”,

nel quale dice di essersi espresso male, chiede scusa “alla Sicilia, ai siciliani e soprattutto a Falcone e Borsellino e a tutta la sua famiglia”. Poi, però, scivola di nuovo, pesantemente. Indossa i panni del paladino delle vittime del cyberbullismo, lui che ha dichiarato di essere contento del successo sui social grazie anche all’astio di chi commenta quel che pubblica.

E, peggio, molto peggio, dopo avere chiesto scusa per quel che ha infangato la memoria di Falcone e Borsellino, afferma “Mi stanno facendo passare per quello che non sono e chi mi conosce lo sa. Io ripeto che non sono un mafioso, non so nemmeno se esiste la mafia”.

Ha scritto proprio quel che avete letto “Non so nemmeno se esiste la mafia”, lui che ha dichiarato compiaciuto di essere considerato un mafioso, che lo rende popolare atteggiarsi a mafioso, esibire mucchi di soldi guadagnati senza avere vissuto un giorno di quel lavoro che non ha mai cercato, mazze da teppista, pistole.

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Lui che si vanta di essere nato lo stesso giorno del sanguinario e mafiosissimo Al Capone, che si fa chiamare Scarface.

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Lui, Leonardo Zappalà, verga una delle frasi più odiose e offensive per le schiere di uomini e donne che sono state vittime della maledetta Piovra, che hanno lottato e lottano contro di essa: “Non so nemmeno se la mafia esiste”.

Ma tant’è.

Ecco il testo integrale di quel che ha scritto, senza alcuna modifica, nudo e crudo, con tanto di strafalcioni. Perché è uno specchio della nostra società.

PER TUTTI I GIORNALISTI, PER LA RAI E PER LE PERSONE CHE INSULTANO ECCO COSA HO DA DIRE

, voglio chiarire la mia posizione riguardo a tutto quello che sta succedendo nei social e riguardo a quello che è successo in tv.

Molti articoli vengono condivisi e centinaia di commenti vengono scritti. Commenti con molti insulti, commenti violenti è molto altro.
Per fortuna c’è qualcuno che è riuscito a capire ciò che volevo veramente dire.

Per chi ancora non ci è arrivato e qui mi riferisco alla Rai, ai Giornalisti che scrivono gli articoli e alle persone che insultano pesantemente, adesso vi spiegherò.

Mi sono espresso male e per questo chiedo scusa a tutti voi, alla Sicilia, ai siciliani e sopratutto a Falcone e Borsellino e a tutta la sua famiglia.
Volevo soltanto dire che, come in ogni lavoro, ma sopratutto nel loro lavoro ci possono essere delle conseguenze. Come appunto purtroppo così è stato.
E mi dispiace che abbiano fatto questa fine per colpa della mafia.
Mi sono espresso male e richiedo scusa.
Ma questo era il mio concetto.
Quando in tv ho detto questa frase, mi hanno subito girato il trono e non ho avuto modo di spiegarmi e correggermi li subito in diretta.
È da qui è scattata la bufera, tempeste di insulti.
Ho 19 anni, non sono andato a scuola come appunto ho già detto, può capitare anche alle persone con un quoziente intellettivo abbastanza alto di sbagliare un concetto.
Non possiamo massacrare ogni persona che sbaglia a dire qualcosa.

Io sono una persona dove gli insulti molto cattivi gli possono scivolare subito, perché so la persona che sono.
Ma se farete lo stesso con un ragazzo o una ragazza più sensibile, potrete causare quello che già è molto frequente nel mondo.
State facendo cyberbullismo e non ve ne state accorgendo.
Ma non parlo solo nel mio caso, perché se siete così cattivi penso che farete così con tutti.
Io appunto ho 19 anni, non posso darvi lezioni di vita, ma sono abbastanza maturo da capire quello che si può e quello che non si può dire ad un ragazzo.

Ho trovato commenti indignosi… pensate se questi commenti un giorno potrebbero arrivare ai vostri figli per uno sbaglio che hanno commesso… non penso accetterete tutto questo.

Mi stanno facendo passare per quello che non sono e chi mi conosce lo sa.
Io ripeto che non sono un mafioso, non so nemmeno se esiste la mafia.
Non sono mai entrato in questo argomento e non ci voglio più entrare.
Ero venuto per esibirmi, per parlare di ciò che mi piace, cioè la musica.
Non potevo mai immaginare di parlare di mafia la prima volta che andavo in tv.

Ho preso l’aereo da solo, sono rimasto a Roma da solo, ho aspettato negli studi da solo, sono stato in albergo da solo e sono tornato da solo.
Non facevo questi sacrifici per infangarmi con le mie stesse parole e sopratutto non mi hanno pagato e non ho ricevuto nulla, quindi sarebbe stato incoerente se l’avessi fatto apposta.

Piuttosto penso alle persone che mi hanno fatto l’intervista, non specificamente loro perché senza dubbio sono brave persone, però magari chi gli ha detto come farmi l’intervista.

Quando sono venuti mi ricordo che loro mi hanno detto di far vedere i soldi, di far vedere l’armadio se avevo molti vestiti, se avevo vestiti costosi, di far vedere la mazza e tutte le cose che compaiono nelle mie foto.

Io li per li non capivo a cosa servivano, però magari ho detto farà parte dell intervista perché fa parte del mio personaggio.

Poi mi sono reso conto che le domande di musica erano pochissime e che erano interessati ad altro.

Ad oggi dopo tutto questo posso dirvi che mi hanno preso con l’inganno e che per colpa loro sto ricevendo le peggio cattiverie.
Guardate sempre le due parti, che la colpa non può essere solo di una persona.

E un consiglio che posso darvi è quello di dare consigli costruttivi non insulti distruttivi.
Perché un giorno tutto questo potrebbe capitare a voi.

Chiudo dicendo per l’ultima volta che non sono un mafioso, un criminale ecc… e che non ne so nulla di tutto questo.
Scusa a tutti.
E mando un grosso bacio e abbraccio alle persone che mi sono state vicino.
Vi amo tutti

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