Si agitano le acque attorno alla Sea Watch, la nave ferma in mare da 14 giorni con 42 migranti a bordo è davanti al porto di Lampedusa. Il comandante dell’imbarcazione, Carola Rackete, ha comunicato su Twitter l’intenzione di portare sull’isola i 42 migranti soccorsi a dispetto dei divieti di attracco, rischiando  una multa di 50mila euro e il sequestro dell’imbarcazione: una sanzione che dovrebbe applicarle la Prefettura di Agrigento, che, nel caso che la Finanza denunciasse la Rackete e l’equipaggio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dovrebbe procedere a una iscrizione nel registro degli indagati. Sul molo, intanto, è stato predisposto un presidio dei carabinieri.

L’ingresso della Sea Watch nelle acque italiane fa scattare per la prima volta contro una Ong le misure contenute nel decreto sicurezza bis voluto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, proprio per contrastare in modo più efficace l’attività delle navi umanitarie. Sono i primi due articoli, in particolare, ad introdurre alcune novità.

Il primo assegna al ministero dell’Interno il potere di “limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale, salvo che si tratti di naviglio militare o di navi in servizio governativo non commerciale, per motivi di ordine e sicurezza pubblica” oppure quando si concretizzano le condizioni previste dalla Convenzione Onu sul diritto del mare riguardo al “passaggio non inoffensivo” di una nave perchè fa “il carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero”.

Nel caso della Sea Watch, l’alt all’ingresso nelle acque italiane è stato intimato da una motovedetta della Guardia di finanza. Se il divieto di ingresso non viene rispettato – come oggi per la Sea Watch – scatta l’articolo 2 del dl che applica al comandante e, “ove possibile, all’armatore e al proprietario della nave”, la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 10.000 a 50.000 euro. In caso di reiterazione commessa con la stessa nave, si applica anche “la sanzione accessoria della confisca della nave, procedendo immediatamente a sequestro cautelare”. All’irrogazione delle sanzioni, “accertate dagli organi addetti al controllo, provvede il prefetto territorialmente competente”.  Cioè quello di Agrigento, in questo caso.

L’imbarcazione dovrebbe attraccare a Lampedusa dopo le 20.30, appena sarà partito il traghetto diretto a Porto Empedocle, la nave Sea Watch che, forzando il blocco della Finanza è ormai davanti all’isola. L’unico approdo possibile, viste le dimensioni dell’imbarcazione, è il molo commerciale. Non è escluso, però, che i 42 migranti a bordo vengano prima trasferiti sulle motovedette della Capitaneria e portati a terra.

La Prefettura di Agrigento, in attesa di direttive da parte del Viminale, sta monitorando l’evolversi dei fatti. “Attendo direttive da Roma”, ha confermato il prefetto di Agrigento, Dario Caputo.

Sulla vicenda arriva anche il commento del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Il governo olandese non può far finta di nulla: una nave battente bandiera dei aesi Bassi ha ignorato i divieti e gli altolà e sta facendo rotta a Lampedusa. È una provocazione e un atto ostile: avevo già scritto al mio omologo olandese, e ora sono soddisfatto che l’Ambasciatore d’Italia all’Aja stia facendo un passo formale presso il governo dei Paesi Bassi. L’Italia merita rispetto: ci aspettiamo che l’Olanda si faccia carico degli immigrati a bordo. Sulla Sea Watch “c’è un’evidente flagranza di reato. Cosa aspetta qualcuno ad emettere un ordine di arresto? L’Ue si fa viva solo quando c’è da batter cassa. Non vorrei ricorrere a non identificare i migranti che sbarcano in Italia così che se ne possano tranquillamente andare in altri Paesi europei”.

Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, rassicura:  “A Lampedusa è tutto tranquillo, l’operazione si sta svolgendo a mare e sull’isola non è ancora arrivato alcun riverbero. Esattamente per come è stato in questi giorni perché la Sea Watch non era visibile visto che era a 15 miglia dalla costa. Lampedusa è stupita – ha aggiunto Martello – perché gli sbarchi continuano ad esserci. Nelle ultime ore sono arrivati 8 tunisini e invece, per questa nave, si sta facendo polemica. Una cosa è certa, Lampedusa non vuole che si facciano allarmismi. La stagione estiva è appena iniziata e nessuno vuole che l’immagine dell’isola venga pregiudicata”.

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