Rubavano le auto servendosi di un furgone con gancio idraulico, grazie al quale riuscivano ad imbragarle e caricarle sul cassone del mezzo.

Gli agenti del Commissariato di Nesima hanno arrestato ieri quattro persone, tre delle quali pregiudicate, Davide Francesco e Rosario Canalicchio e Francesco Belpanno, insieme a Antonino Carani, per furto aggravato.

Da circa un mese la zona di Nesima è stata oggetto di quotidiani furti di autovetture. A indirizzare l’attività investigativa sono state le denunce di due vittime, che lo scorso 28 giugno si sono presentate in Commissariato riferendo di aver subito l’asporto dei rispettivi mezzi da ignoti che, usando il furgone con il gancio idraulico, avevano portato via le auto. Un furto simile si è ripetuto nella giornata di lunedì, venendo però ripreso dalle telecamere installate lungo la via.

Le preziose immagini registrate hanno permesso di immortalare un furgone rosso con relativo numero di targa, dal quale si è risaliti a tale G.I. titolare di una ditta di rottami nella zona industriale. Gli agenti, allora, hanno predisposto la sorveglianza della zona in cui è ubicata la ditta ed alle 4:30 di oggi hanno visto il furgone tornare in strada con due persone a bordo (i fratelli Canalicchio), pedinate fino in viale Odorico da Pordenone, dove all’altezza di un rifornimento hanno caricato con rapidità una Ford Ka di colore grigio. Presa l’auto i due sono tornati alla ditta di rottami, venendo bloccati dagli agenti al mentre stavano accedendo alla struttura con delle chiavi in loro possesso. Nel frattempo, i proprietari della vettura rubata, avvisati del furto, hanno sporto denunzia.

Ma non è finita qui. Mentre gli agenti ispezionavano la ditta è giunto sul posto un altro furgone rosso, intestato alla stessa ditta, anch’esso dotato di braccio idraulico, con una Fiat Punto rossa, senza targa, sul cassone. I poliziotti hanno bloccato anche i due occupati del secondo furgone, (Carani e Belpanno). Anche la Punto caricata sul cassone, dopo alcuni accertamenti, è risultata essere rubata, gli agenti che in breve sono risaliti alle generalità del proprietario.Dai successivi controlli nel capannone della ditta e dell’area recintata circostante gli operatori hanno individuato anche un’Alfa Romeo Giulietta, di cui era stato denunciato il furto poche ore prima, mentre all’interno sono state rinvenute quattro carcasse, due di automobili e due di autocarro, dei quali non è stato possibile ricostruire il numero di telaio.

I quattro fermati sono stati arrestati per reati contro il patrimonio e furto aggravato in concorso e sono stati ristretti agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima, in programma oggi. Il  proprietario della ditta è stato denunciato in stato di libertà per i reati riciclaggio e ricettazione nonché, per attività di gestione di rifiuti no autorizzati.

 

 

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