Il 19 luglio del 1992, poco prima delle 17, una tremenda esplosione tolse la vita a Paolo Borsellino e a cinque agenti di scorta della Polizia di Stato. Con un’autobomba, piazzata in via D’Amelio a Palermo sotto casa della madre del magistrato, la mafia colpì il tessutto sociale siciliano e nazionale. Ricordare le stragi di mafia è quello che serve per non dimenticare chi, per fare giustizia, ha rischiato la propria vita e quella dei propri cari.

“Un albero di ulivo simboleggia l’eternità del messaggio che hanno voluto lasciare Paolo Borsellino, la sua scorta e anche Giovanni Falcone e gli uomini che lo accompagnavano e tutti coloro che sono caduti nella trincea della lotta alla mafia” lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci.

Un cuscino di fiori è stato deposto stamattina ai piedi dell’albero della pace di via D’Amelio, nel giorno del 27/mo anniversario della strage e centinaia di bambini hanno colorato con disegni e giochi d’animazione uno dei luoghi simbolo di Palermo. Parlare di giustizia vuol dire educare al ricordo, alla memoria e provare ad immaginare un mondo senza mafia.

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