Il proprietario e lo skipper della barca a vela sulla quale Eugenio Vinci è morto per avvelenamento da monossido di car si sono dichiarati innocenti nella prima fase dell’inchiesta che li vede sospettati di aver causato il decesso del manager siciliano. Lo riferisce la stampa croata. Entrambi sono stati arrestati ieri sera sull’isola di Hvar e oggi il giudice istruttore della magistratura di Spalato ha per ora concesso la libertà provvisoria. I due uomini hanno dichiarato di aver prestato pronto soccorso ai turisti italiani intossicati e di essere in uno stato di shock. Il proprietario del caicco Atlantia, noleggiato delle tre famiglie siciliane per una settimana di vacanze in Croazia, e lo skipper della barca sono sospettati di “reati contro l’incolumità pubblica” aggravati dalla morte di una persona. Secondo gli inquirenti, recentemente hanno istallato sulla barca, contrariamente alle norme di sicurezza, un generatore a benzina, dal quale si è sprigionato il gas tossico.

La procedura giudiziaria è ancora in una fase molto precoce e ora bisogna attendere la conclusione di tutte le perizie tecniche dopo le quali la magistratura potrà formalmente incriminare i due croati.

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