Lo scorso 28 giugno l’inchiesta “Università bandita” ha sconvolto l’ambiente universitario e portato alla luce lo scandalo che ha coinvolto 66 tra rettori, direttori di dipartimento e docenti dell’Ateneo etneo e di altre regioni. Un sistema “squallido”, l’hanno definito i pm, che decideva su concorsi e nomine. Dopo le dimissioni del rettore Francesco Basile del luglio scorso è tempo di tornare al voto per eleggere chi prenderà il suo posto.
Venerdì, dalle 9 alle 19, le urne saranno aperte per la prima votazione delle elezioni alla carica di rettore dell’Università di Catania per il sessennio che andrà dal 2019 al 2025. I cinque candidati in lizza sono: Salvatore Barbagallo, Vittorio Calabrese, Agatino Cariola, Francesco Priolo, Roberto Purrello.
Gli aventi diritto al voto sono 2572, di cui 1240 docenti, 1237 unità di personale tecnico-amministrativo e 95 rappresentanti degli studenti presenti in seno al Senato accademico, al Consiglio di Amministrazione e alle Commissioni paritetiche dipartimentali e di Scuola.
I votanti sono stati distribuiti tra quattro diversi seggi elettorali: uno si terrà nell’aula magna del Monastero dei Benedettini, uno al Palazzo centrale dell’Università di Catania e il terzo e quarto seggio al Dipartimento di Matematica e Informatica.
Alle 19, nell’aula magna del Monastero dei Benedettini, si insedierà la Commissione elettorale presieduta dal prof. Vincenzo Di Cataldo, decano dei professori ordinari dell’Ateneo, per lo spoglio elettorale.
Ai sensi dello Statuto dell’Università di Catania, il rettore è eletto a maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto nelle prime tre votazioni, quindi nella votazione del 23 agosto potrà essere eletto rettore il candidato che abbia ottenuto almeno 792 voti. Le eventuali seconde e terze votazioni e l’eventuale ballottaggio avranno luogo rispettivamente nei giorni 26 e 29 agosto e 2 settembre.