Sembrerebbe esserci un lieto fine per la vicenda del “Campo scuola” per bambini con Diabete di tipo 1 a Caltagirone. Qualche settimana fa FuturaPress aveva sostenuto la battaglia di Agd Sicilia, raccontando il momento peggiore della vicenda con l’Asp di Catania che, a fine luglio, aveva restituito i fondi destinati ai campi scuola per questa patologia alla Regione (qui la notizia). Poi la svolta.

Stamane il direttore generale dell’Asp di Catania, dott. Maurizio Lanza, si è recato questa mattina a Caltagirone, presso la struttura ricettiva nella quale è in corso il campo scuola per ragazzi con diabete, per incontrare i giovanissimi partecipanti ed esprimere a loro, alle loro famiglie e ai rappresentanti dell’Associazione giovani con diabete Sicilia (Agd), l’attenzione dell’Azienda sanitaria e la piena disponibilità a costruire i percorsi necessari per strutturare e dare continuità agli interventi di educazione e formazione rivolti a giovani con diabete.

«Sono qui oggi – ha detto il dott. Lanzaper testimoniare personalmente il mio impegno e la mia considerazione su temi così delicati che riguardano giovani e adolescenti. A causa di alcune difficoltà di comunicazione è inspiegabilmente passato il messaggio che i fondi per il campo fossero stati stornati. Non è così. I fondi ci sono e, in linea con la programmazione dell’Assessorato regionale alla Salute, guidato dall’avv. Ruggero Razza, ci siamo messi subito a lavoro, con gli altri organizzatori, non solo per realizzare questo campo, ma anche per rilanciare la pianificazione annuale assicurando periodicità e organicità a tutti gli interventi».

Si dà così nuovo vigore alla partnership fra Asp di Catania e Agd Sicilia.

«Il nostro compito, come sempre – dichiara il presidente di Agd Sicilia, Fabio Badalàè quello di fare luce sul diabete di tipo 1. I campi scuola rappresentano uno strumento formidabile per stimolare consapevolezza e autocontrollo nei piccoli pazienti. Siamo felici che il dott. Lanza abbia accolto il nostro invito di constatare di persona la valenza di queste iniziative. Solo la conoscenza qualificata delle dinamiche reali fa nascere strategie efficaci. Nel caso di diabete di tipo 1 è necessario un cambio di passo, non tanto per migliorare al tempo delle cure, ma per far si che il tempo sia la cura stessa. Riguardo i campi scuola, e non solo, siamo fiduciosi che la programmazione che metteremo in atto con l’Asp di Catania possa essere un modello virtuoso da mutuare nelle altre province e regioni».

Il Campo scuola, finanziato dalla Regione Siciliana, ha avuto il via mercoledì 28 agosto e si conclude oggi. Ha offerto un programma di vacanza organizzata, con sport, giochi ed animazione adeguati all’età dei partecipanti.

Le attività sono state realizzate dall’Asp Catania in collaborazione con il Centro di riferimento regionale di Diabetologia pediatrica dell’AOU Policlinico di Catania (diretto dalla prof.ssa Manuela Caruso) e con l’Agd Sicilia che dal 1984 si occupa di dare sostegno ai ragazzi con diabete e alle loro famiglie. Il percorso ha visto l’entusiasta partecipazione di 11 giovanissimi.

«Oltre a raggiungere importanti obiettivi formativi e educativi – afferma il dott. Giuseppe Grasso, direttore del PTA di San Giorgio di Catania e referente aziendale per il progetto obiettivo PSN 2012: “Campi scuola per bambini ed adolescenti all’esordio del DM 1” – i campi rappresentano una fondamentale occasione di socializzazione e di integrazione dei ragazzi, aiutandoli a migliorare la loro autostima, ad avere fiducia in loro stessi e a vivere una vita piena di gioia, impegni, attività, relazioni… al di là della malattia».

I programmi giornalieri, sono stati condotti dal team del Centro di diabetologia pediatrica del Policlinico di Catania, coordinato dalla dr.ssa Donatella Lo Presti, diabetologo pediatra, e composto da un dirigente medico, un infermiere e tre tutors individuati dall’Agd Sicilia.

«Il campo scuola, per i ragazzi, è un momento di divertimento – spiega la dr.ssa Lo Presti – ma è anche l’occasione, per loro, per potersi confrontare con medici, infermieri e giovani diabetici più adulti su argomenti di gestione del diabete, non secondo lezioni strutturate, ma intervenendo durante i singoli momenti della giornata, durante l’attività fisica o durante i pasti, in modo da potersi rendere autonomi nella gestione della malattia».

Nel corso della tre giorni i ragazzi sono stati coinvolti in diverse attività ludico-motorie, organizzate dai tutor, con lo scopo di educarli a corretti stili di vita, alimentari e motori, e a una efficace gestione del diabete.

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