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Punta la pistola allo stomaco. Da brevissima distanza. Sarebbe bastata una distrazione, un input errato, perché il criminale si è drogato prima di andare a colpire, e la rapina avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche.

Le immagini delle videocamere di sorveglianza del distributore di via Acquicella Porto, a Catania, diffuse dalla guardia di finanza documentano così come ha agito il 55enne P.A. (sono state fornite soltanto le iniziali).

Il delinquente, dopo avere posteggiato la sua auto sul retro dell’edificio centrale dell’area di servizio, si aggira, in attesa del momento giusto per commettere la rapina. L’occasione giunge quando uno degli addetti alla stazione di rifornimento deposita sul tavolo dell’ufficio i 1.400 euro in contanti prelevati da un distributore automatico.

Appena l’impiegato esce dall’ufficio, il rapinatore lo aggredisce sull’uscio, facendolo sobbalzare per la paura provocata dall’arma così pericolosamente puntata contro. Ma non basta. Dopo avere razziato le banconote ammucchiate sulla postazione dell’ufficio, prima di fuggire, il delinquente punta nuovamente la pistola in direzione dell’addetto e lo minaccia urlandogli che gli avrebbe sparato alla testa.

I finanzieri che si trovano nei paraggi per via dei controlli previsti dal servizio di contrasto ai traffici illeciti lungo le arterie del capoluogo etneo col maggiore afflusso di persone, notano la fuga di un individuo con la pistola in pugno e una busta di plastica con all’interno il bottino dall’area di servizio. Si mettono subito sulle sue tracce. Comincia, così un inseguimento in auto. Il criminale si lancia a tutta velocità, diretto al quartiere San Cristoforo e i militari sono costretti a desistere dal bloccarlo perché il notevole traffico veicolare non avrebbe permesso loro di arrestarlo in condizioni di sicurezza per i cittadini.

Grazie alle immagini, però, è facile risalire all’identità del rapinatore, visto che si tratta di un pregiudicato per traffico di droga, rapina e ricettazione, e lo stanano in via Ventimiglia, nella sua abitazione, dove è ancora sotto l’effetto degli stupefacenti. Durante la perquisizione i finanzieri trovano parte della refurtiva e, nascosta nel bidone della spazzatura, l’arma utilizzata per la rapina, che potrebbe denunciare altri reati. Perché la calibro 7,65 con matricola abrasa, con caricatore contenente 7 pallottole, ha la canna modificata per permettere il montaggio di un silenziatore. Sull’arma, quindi, sono in corso accertamenti per verificare se sia stata utilizzata per altre azioni criminali.

Il pregiudicato adesso è rinchiuso nel carcere catanese di Piazza Lanza.

 

 

 

 

 

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