Mancano pochi giorni all’apertura delle scuole e all’inizio del nuovo anno scolastico. Centinaia di studenti torneranno tra i banchi di scuola ma non tutti avranno le stesse opportunità. Ad essere penalizzati saranno sempre i più deboli. Gli alunni con disabilità, ancora una volta, potranno presentarsi a scuola solo per un paio di ore, nella migliore delle ipotesi, e questo perché i servizi di assistenza in favore degli studenti con disabilità non cominceranno in concomitanza con l’inizio delle lezioni violando il diritto allo studio di ogni ragazzo.

A manifestare forte preoccupazione per l’ennesimo disservizio che colpisce le famiglie e gli operatori specializzati che assistono bambini e ragazzi con disabilità è l’Associazione Asacom Catania.

“Si chiede, ancora una volta, che le famiglie comprendano e tamponino i vuoti creati dalle inadempienze degli Enti”. A parlare è il presidente dell’Associazione di operatori specializzati, Lucrezia Quadronchi, psicologa, che prosegue “Gli Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione, ancora una volta, sono quei lavoratori sballottolati, che nuotano in un mare di incertezze. Lavoratori ai quali non è dato sapere se e quando riprenderanno a lavorare. E in quali condizioni.
Da mesi – continua il presidente di Asacom Catania- portiamo avanti un lavoro non solo di sensibilizzazione del territorio su questa preziosa figura, ma anche di denuncia rispetto le condizioni lavorative, contrattuali ed economiche in cui versano questi operatori. Quando parliamo di condizioni lavorative ci riferiamo anche alla questione dei disservizi, servizi avviati in ritardo o addirittura interrotti bruscamente, causati dagli Enti a danno delle famiglie e dei lavoratori. Non ci sono alunni di serie b e, noi operatori, non siamo lavoratori di serie b. È mortificante e poco dignitoso”.

Eppure si tratta di un servizio essenziale, così come sancito dalla Legge, la cui programmazione dovrebbe poter avvenire abbondantemente nei tempi adeguati, dati i tre mesi della pausa estiva.

“Soprattutto in quanto il lavoro per garantire una serena e concreta inclusione ai bambini e ragazzi con disabilità -sottolinea Stefania Stella, pedagogista e vicepresidente di Asacom Catania- dovrebbe seguire i calendari scolastici, e non inserirsi a scuola iniziata, quando alcune dinamiche importanti di socializzazione sono già state attivate e potrebbe poi divenire difficoltoso un cambio di rotta”.

“Siamo alle solite – denuncia Quadronchi- Catania, e tutta la provincia, non è in grado di attivare un servizio essenziale in modo tempestivo. Una cosa è certa – conclude- Gli alunni con disabilità, le loro famiglie e gli operatori non possono più pagare l’incapacità delle amministrazioni”.

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