La Procura di Catania ha iscritto nel registro degli indagati, ipotizzando il reato di istigazione a delinquere, il cantante neomelodico Leonardo Zappalà, in arte Scarface, per il video postato su Youtube che riprende, tra l’altro, l’immagine di un “Santino” che brucia e una “punciuta” (incisione con un coltello) per fare uscire del sangue dal braccio, tecnica che ricorre nell’affiliazione mafiosa.

Il filmato, postato lo scorso 24 giugno, era diventato virale in rete.

L’iniziativa della Procura etnea fa seguito alla denuncia presentata ai carabinieri dal sindaco di Paternò, Nino Naso, visto che il video era stato girato nella sede del Comitato operativo misto (Com) del Comune e di una scuola pubblica del paese.

Nei giorni scorsi i militari hanno notificato a Zappalà un avviso orale emesso dal questore di Catania, Mario Della Cioppa, perché il video “esprimeva apertamente la sua vicinanza all’ambiente malavitoso, inneggiando alla cultura mafiosa”.

Zappalà era già finito all’attenzione della Procura di Catania nello scorso giugno, quando era stata aperta un’inchiesta sulle dichiarazioni rese sui giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nella prima punta del, poi, sfortunato programma Realiti su Raidue.

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Scarface disse: “Queste persone che hanno fatto queste scelte di vita, le sanno le conseguenze. Come ci piace il dolce, ci deve piacere anche l’amaro”.

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