La Guardia di finanza e l’ufficio delle Dogane hanno sequestrato all’aeroporto di Punta Raisi 25 mila euro in contanti ad alcuni imprenditori cinesi in partenza dallo scalo Falcone e Borsellino.

Grazie al cane Goro, i militari hanno trovato i soldi nel doppio fondo delle valigie. Le indagini erano iniziate dall’analisi dei redditi degli imprenditori, che a a fronte di debiti erariali per svariati milioni, non versavano nemmeno un euro nelle casse dello Stato.

Gli imprenditori hanno dichiarato che i soldi erano destinati all’affitto di abitazioni per i soggiorni nel periodo estivo. Nei confronti dei proprietari degli immobili, tutti italiani, sono in corso accertamenti per verificare la eventuale corresponsione di canoni di locazione in nero.

Nel dettaglio, in un primo sequestro è avvenuto nei confronti i due coniugi cinesi, in procinto di partire da Palermo con oltre 11 mila euro. La coppia risulta, dalle banche dati della finanza, debitrice dell’erario per oltre 700 mila euro. La valuta era stata volutamente divisa tra i coniugi per eludere i controlli e non essere obbligati a presentare la prevista dichiarazione per i movimenti di denaro contante superiori a 10 mila euro.

Il secondo sequestro riguarda, invece, un italiano proveniente dal Belgio, che aveva con sé denaro contante per oltre 13 mila euro senza averlo dichiarato alle autorità competenti.

Complessivamente a Punta Raisi sono stati controllati circa 700 passeggeri in transito, denunciate 26 persone con l’accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e autoriciclaggio e sequestrati circa 160 mila euro. Sono stati segnalati soggetti che avevano al seguito assegni per oltre 230 mila euro emessi in modo irregolare (privi della data di emissione o del beneficiario) in violazione della normativa vigente sull’imposta di bollo e antiriciclaggio.

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