Adesso si cerca di correre ai ripari. Come se fosse una novità. Come se non fosse sotto gli occhi di tutti, da tempo, la condizione delle strade siciliane.

L’ennesimo massacro. Le solite polemiche, le solite reazioni. Venerdì, forse, nel Municipio di Belpasso si terrà un confronto con rappresentanti dell’Anas per valutare come intervenire sul tratto maledetto, quello della strada statale 121, la Paternò-Catania, dove, allo svincolo per il centro della provincia etnea sono morti i giovani che adesso Adrano piange.

Lucrezia Diolosà, Salvo Moschitta, Manuel Petronio, Erika Bozza: 28, 20, 17 e 15 anni. Lucrezia lascia due bambini, Erika e Salvo erano fidanzati, sognavano una vita felice sotto lo stesso tetto, Manuel due ore prima della tragedia aveva postato su Instagram un video in cui si scatenava felice in discoteca.

Prima di loro, appena una settimana fa, il 65enne di Motta Sant’Anastasia, Antonino Crisafulli, non ha avuto scampo schiantandosi contro lo stesso spartitraffico, sullo stesso altare sul quale continuano ad essere sacrificate vite umane dall’alta velocità, certo, mai mettere in secondo piano le responsabilità soggettive, dalla fatalità, ma anche da quel che i cittadini denunciano senza essere ascoltati.

Cioè, per quanto riguarda il caso specifico, l’assenza di illuminazione, la geometria pericolosa in prossimità degli svincoli, il tutto reso ancor più rischioso per gli automobilisti quando piove, quando le condizioni meteo sono tutt’altro che buone.

La morte ricorda l’arretratezza della rete viaria siciliana, lo stato di abbandono di grosse, troppe fette di territorio, l’indifferenza dell’Italia a due velocità, dove quel che avviene quaggiù desta l’interesse nazionale quando in una domenica avara di notizie c’è da scovare qualcosa di forte con cui aprire i telegiornali.

Ma in Sicilia la morte danza senza freni da sempre perché il teatro che qui le permette di materializzarsi è lo stesso, quello allestito dalla politica inadeguata a Roma, a Palermo, qualunque sia il colore di chi ha in mano le redini.

Il giorno dei funerali ad Adrano il sindaco proclamerà il lutto cittadino. Quaggiù si ha diritto al pianto. E deve bastare così.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here