Un arresto, 34 indagati, 80 perquisizioni: è questo l’esito di un’operazione della guardia di finanza di Venezia nell’ambito di un’indagine che vede coinvolti 19 imprese operanti nel settore della cantieristica navale subaffidatarie di lavori per conto di Fincantieri spa.

Implicati 12 dirigenti e funzionari della stessa società.

I finanzieri, coordinati dalla magistratura lagunare hanno eseguito 80 perquisizioni in Veneto, Friuli V.G., Liguria, Marche, Campania, Puglia e Sicilia.

E’ stato inoltre posto agli arresti domiciliari un bengalese ed è stato eseguito un sequestro preventivo di oltre 200.000 euro per sfruttamento della manodopera. L’accusa è, a vario titolo, di sfruttamento della manodopera, corruzione tra privati, dichiarazione fraudolenta ed emissione di fatture false.

Le indagini hanno consentito di acquisire gravi indizi di un sistematico sfruttamento di numerosi lavoratori stranieri, per lo più bengalesi e albanesi, dipendenti di imprese gestite da connazionali impiegati nell’ esecuzione di lavori connessi alla realizzazione delle navi da crociera presso i cantieri di Marghera di Fincantieri.

Lo sfruttamento, secondo gli inquirenti, si sarebbe realizzato retribuendo i lavoratori con il sistema della “paga globale”, attraverso cui nelle buste paga venivano certificati i compensi spettanti in base al contratto nazionale, mentre in realtà ai dipendenti veniva corrisposto un importo di gran lunga inferiore, senza il riconoscimento di ferie retribuite e degli altri compensi aggiuntivi. Per garantire la corrispondenza tra gli importi pagati e quelli indicati in busta paga, venivano indicate alcune voci stipendiali fittizie ovvero un numero di ore lavorate inferiore a quelle realmente prestate.

Sono in corso approfondimenti al fine di individuare tempi e modalità di dazioni di denaro e di altre utilità ad alcuni dirigenti e funzionari di Fincantieri da parte delle imprese sub affidatarie indagate, per consentire a queste ultime di completare i lavori in più ore rispetto a quelle pattuite dal contratto.

La Fincantieri in una nota rivendica “la propria estraneità rispetto ai fatti cui le indagini si riferiscono”. Il Gruppo, inoltre, “sta assicurando piena collaborazione agli inquirenti e auspica che verrà dimostrata la completa estraneità dei propri dipendenti”. In ogni caso, “laddove invece le accuse venissero confermate”, la società ha annunciato che “adotterà immediati provvedimenti nei confronti di dipendenti che si fossero resi responsabili di condotte illecite, lesive dell’immagine della società. Fincantieri adotta, anche in quanto emittente quotato, gli standard più elevati di compliance operativa e normativa, e impronta costantemente la propria azione a principi etici e di massima trasparenza”, conclude la nota.

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