Il consiglio comunale di Gela, convocato il seduta straordinaria monotematica sulle
precarietà e gli alti costi del servizio idrico gestito da Caltaqua nel Nisseno, ha approvato a maggioranza un atto di indirizzo con cui si impegna il sindaco, Lucio Greco, a individuare un percorso che porti alla pubblicizzazione della gestione degli acquedotti. Tra i primi provvedimenti da adottare c’è lo scioglimento dell’Ato idrico (in liquidazione) e la
costituzione dell’Ati, l’assemblea territoriale idrica. Alla riunione consiliare sono stati invitati a partecipare i parlamentari eletti nella provincia di Caltanissetta (non tutti presenti), i sindacati confederali e gli esponenti di un movimento social nato poche settimane fa all’insegna del motto “Fuori Caltaqua” dopo l’arrivo delle ultime mega bollette con cui la società idrica italo-spagnola ha messo all’incasso un conguaglio biennale di tariffe e consumi.

Centinaia di cittadini, spontaneamente, si sono radunati in piazza Umberto poco prima dell’inizio della seduta del consiglio comunale “per protestare – hanno gridato – contro le tariffe idriche in provincia di Caltanissetta che risultano le più alte in Sicilia e tra le più alte d’Italia, a fronte di una scarsa qualità dell’acqua, buona solo per i servizi igienici”.

“Per bere e cucinare – hanno precisato – compriamo l’acqua minerale, affrontando ulteriori costi che nei bilanci delle famiglie pesano sensibilmente”. In corteo, i dimostranti si sono poi recati nella vicina piazza Municipio dove tutti pretendevano di entrare per assistere al consiglio comunale. E’ stato necessario l’intervento della polizia per riportare l’ordine pubblico grazie anche alla decisione di permettere l’accesso in aula a una delegazione del movimento.

Foto da: Corriere di Gela

 

 

 

 

dg

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