“10 settembre 2019.
Esattamente due mesi fa sei venuto a casa mia per prendere il caffè con mamma e sistemare i documenti dei tuoi figli.
Il tuo sogno era quello di garantire loro un futuro migliore,
la tua promessa era quella di portarli qui in Italia.
Purtroppo la vita sbaglia spesso i momenti.
Riposa in pace amico mio,
ti porterò sempre nel mio cuore”.

Miah Fozlu “Alle 08:25 Miah la lasciato questa terra”, così come aveva, dolorosamente, annunciato Helena Caizzone prima di scrivere il commovente post che sintetizza una storia struggente, potente, esemplare.

Quella di Miah e dell’Amore – sì, con la maiuscola – che ha saputo catalizzare e diffondere nella Milazzo che adesso lo piange dopo una drammatica, bellissima gara di solidarietà avviata proprio da Helena per permettergli di spegnersi fra le braccia dei suoi cari, nella sua Bangladesh, dalla quale è stato costretto ad allontanarsi per sostenere la sua famiglia vendendo rose nella movida del vivace centro in provincia di Messina.

 

“Lui é Miah, più o meno lo conosciamo tutti. Purtroppo qualche giorno fa mi comunicarono il suo immediato ricovero in ospedale. Lo chiamai, cercando di capire cosa avesse, ma non sapeva ancora nulla e decise di passarmi il dottore al telefono – raccontava Helena lo scorso 1 novembre – Purtroppo in quel momento era solo, aveva bisogno di qualcuno che gli stesse vicino e spiegasse bene la situazione. Trovandomi bloccata a Torino, non mi sembrava giusto spiegargli al telefono quanto la vita fosse ingiusta e chiesi a mia sorella e ai miei genitori di andare in ospedale e stargli vicino il più possibile. A Miah fu detto chiaramente che era il caso di tornare a casa, non andare più al lavoro e dedicarsi totalmente alla sua famiglia. Penso che nessuno di noi vorrebbe trascorrere gli ultimi mesi, giorni, attimi della propria vita lontano dai suoi più cari affetti, specie se si é consapevoli che il tempo a disposizione é davvero poco. Per Miah purtroppo non ci sono cure, c’é solo una cosa che potrebbe alleviare il dolore: tornare in Bangladesh per poter riabbracciare i suoi figli ed avere a disposizione i soldi necessari per poter rimanere li. È per questo che vi chiedo di contribuire con una libera donazione (contattatemi privatamente per la raccolta fondi). Grazie a tutti, confido ancora nella bontà umana”.

Fiducia ampiamente ricambiata. Grazie all’appello si è subito messa in moto una sentita, vissuta, vivacissima gara di solidarietà per permettere a Miah di percorrere il passaggio finale con accanto ai suoi familiari.

“Buon pomeriggio a tutti. Volevo comunicarvi che stamattina mia sorella è stata al Policlinico di Messina per parlare con l’équipe di oncologi che sta seguendo Miah e chiedere se venerdì potrà viaggiare con i due volontari che abbiamo trovato per assisterlo – è l’aggiornamento della situazione pubblicata da Helena cinque giorni fa – La situazione è  drammatica, in quanto i medici non autorizzano il viaggio. Miah non è attualmente nelle condizioni di poterlo affrontare. Ieri ha avuto una crisi importante e hanno dovuto mettere il catetere perché non riusciva nemmeno a camminare. Ci faranno sapere giovedì mattina se la situazione migliorerà e potrà affrontare il volo. Ci stiamo attivando con l’aiuto della Croce Rossa, affinché possano venire i suoi figli accompagnati dal fratello. Per trasparenza e correttezza (visto e considerato che chi non mi conosce può avere il beneficio del dubbio) ho postato gli screenshot delle donazioni ricevute sul mio iban. Ho pubblicato anche la foto dei bonifici effettuati per dimostrare che tutto quello che è stato versato inizialmente sul mio conto é stato successivamente trasferito sul conto corrente del beneficiario.
Chiaramente i bonifici sono due perché le vostre donazioni sono arrivate in momenti diversi (alcune sabato, altre lunedì, altre ancora questa mattina).  Volevo ringraziare tutti per quello che é stato fatto, senza la vostra collaborazione non sarebbe stato possibile.
Grazie di cuore!
Ps: per chi volesse fare una visita a Miah, in questo momento si trova al Policlinico di Messina – padiglione H – 5° piano – stanza C”.

Purtroppo, ogni sforzo è stato vano. Miah si è spento sul letto del Policlinico di Messina, le foto dei figli come unico conforto.

“Questa storia, molto toccante e patrimonio di tutti noi, oltre che farci riflettere sulla fugacità della vita…deve farci meditare parecchio, sulla fratellanza, sul prossimo, sulla considerazione di ognuno di noi – quello di Claudio Giordano è uno dei numerosissimi commenti di cordoglio che stanno invadendo i social e sintetizza al meglio la ricchezza donata da Miah – Io personalmente ho incontrato molte volte quest’anima… e quante rose mi ha regalato in più, rispetto a quelle che pagavo. Questo insomma la dice lunga… deve farci ulteriormente riflettere su tutte quelle volte che evitiamo qualcuno che vuole offrirci qualcosa, negandogli allo stesso tempo di poter progredire nella sua opera di sopravvivenza. Ognuno di noi si porta dentro un mondo di problemi, sofferenze, paure, incertezze… Che tutto ciò possa dunque ragguagliarci in un’unica solidarietà che non mira soltanto a ricordare la sua infinità bontà, ma bensì che si protragga nel riflettere ognuno di noi e considerare che i giorni passano via in fretta e quello che facciamo oggi o domani nei confronti di noi stessi ma soprattutto negli altri rappresenta il bigliettino da visita dinanzi a Dio. L’amore e il cuore vincono su tutto.

Io sono convinto, che oggi Miah ha vinto”.

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