Un altro mezzo a fuoco. Andato del tutto distrutto, ieri sera, mentre era in servizio. E’ il secondo della Energeticambiente che viene improvvisamente avvolto dalle fiamme. Ancora per lo stesso motivo: guasto tecnico.

Perché, così come denunciano da tempo i lavoratori ed i rappresentanti sindacali della società che gestisce, insieme con la Dusty, il servizio di igiene pubblica di Catania, i mezzi messi a loro disposizione sono obsoleti.

Oltre a quelli incendiati, sono diversi i mezzi per lo spazzamento o la raccolta di rifiuti che si guastano, impedendo agli operatori di interrompere il servizio, con le ovvie, negative ripercussioni sulle zone della città che dovrebbero essere pulite.

“Quello dei mezzi è soltanto uno dei problemi che persistono – ci dicono alcuni impiegati della Energeticambiente – Non abbiamo a disposizione adeguato vestiario invernale, da un anno e mezzo non sono versati in contributi per il Tfr ed è da 4 mesi che non riceviamo i buoni pasto che ci spettano”.

Una situazione che stride con quanto reso noto oggi dalla presidenza della Regione Siciliana: “Nessuna regione italiana, durante l’anno che sta per concludersi, ha attivato tante iniziative per promuovere l’educazione ambientale e sensibilizzare i cittadini alla riduzione dei rifiuti attraverso un corretto smaltimento, quanto la Sicilia, così come riportato da Envi.info, la testata on line dell’Associazione internazionale per la comunicazione ambientale”.

“E’ un dato – dice il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci – che ci riempie di orgoglio perché certifica il grande e assiduo sforzo che, anche a livello di comunicazione e di sensibilizzazione sul fronte dello smaltimento dei rifiuti, il mio governo sta portando avanti. Basti pensare che quest’anno sono stati promossi su questo tema, in tutto il nostro territorio, 315 eventi in più rispetto al 2018, quando erano risultati 357”.

Tra le città, Catania risulta al primo posto per azioni promosse: ben 161. Segue Palermo con 74, mentre a Messina sono risultate 48. E, ancora, 72 si sono registrate complessivamente nel calatino, 28 nell’agrigentino e altrettante nella zona della fascia jonica taorminese.

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