“Il viavai di persone è già iniziato, purtroppo”.

Suona come una sentenza. Ma è una constatazione dell’inevitabile. L’effetto della sciagurata fuga di notizie di ieri, quella che ha innescato il panico in chi si è poi lanciato in una precipitosa fuga dalla Lombardia per rifugiarsi nella Sicilia abbandonata per lavoro o studio, già si fa sentire.

La nostra fonte ci schiude lo sguardo sui nuovi scenari nella Catania investita, così come il resto d’Italia, dall’emergenza Coronavirus e dalle disposizioni del Governo.

Ci rivela che negli ospedali etnei si stanno già avvicendando cittadini giunti in mattinata e in serata dalle nuove zone rosse: “Sì, è cominciato il viavai di migranti al Nord Italia che si sottopongono ai controlli nei nostri ospedali”.

E per non farsi sopraffare dal controesodo, si cerca di correre ai ripari. Perché è prevista un’ondata disordinata, incontrollata di arrivi e con essa di potenziali positivi al Covid-19, quindi di successivi contagiati.

I principali ospedali di Catania stanno già predisponendo un triage dedicato ai casi sospetti giunti dalle zone rosse per una rapida valutazione nei Pronto Soccorso e stanze dedicate con percorsi minimal, semplificati, per impedire possibili contagi.

Insomma, per evitare il collasso della prima assistenza si dedicherà un percorso isolato per i sospetti infettati.

Il tutto, però, sempre con le stesse forze, con lo stesso personale che turnerà come possibile.

Ma è una pronta reazione, uno sforzo dei medici e di tutto il personale sanitari, che non scongiura il vero allarme, così come ci sottolinea la nostra fonte: “Dobbiamo incrociare le dita e augurarci che non ci saranno malati in fase grave, perché per via di questo, imprevisto, nuovo carico che dovranno sopportare le nostre strutture sanitarie, saremmo alla frutta, poiché si riempirebbero le terapie intensive e il sistema di emergenza andrebbe KO”.

 

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