Irresponsabili e incuranti di norme e decreti. C’è ancora chi se ne infischia dell’emergenza Coronavirus e anziché rimanere chiuso in casa prende la macchina e tenta l’ingresso in una Sicilia blindata ormai da giorni dopo le ordinanze restrittive.

Arrivano dal Nord e il risultato è una fila interminabile di autovetture a Villa San Giovanni, a Reggio di Calabria in attesa di un traghetto che li riporti oltre lo Stretto. Un flusso di centinaia di mezzi non autorizzati, guidato da passeggeri insensibili, tenta di raggiungere Messina per poi spargersi a macchia d’olio nei tessuti territoriali di una regione che sta provando a difendersi con mani e denti da un nemico invisibile.

Una scena raccapricciante che ha fatto il giro dei social prima della mezzanotte di ieri generando l’ira di oltre 3milioni di siciliani che da settimane sono in quarantena. Ma anche quella del governatore della Regione Siciliana Nello Musumeci, che avrebbe dovuto impedirne l’ingresso, visti i poteri in suo possesso, e intensificare i controlli ai traghetti.

“Noi siciliani non siamo carne da macello – ha scritto Musumeci sul proprio profilo Facebook. C’è un decreto che impedisce lo sbarco in Sicilia. Pretendo che quell’ordine venga rispettato. Il governo nazionale intervenga. Ho appena avuto conferma dalla prefettura di Messina che saranno ulteriormente intensificati i controlli sullo Stretto. Possono passare, alla luce del provvedimento nazionale, SOLO i pendolari che svolgono servizio pubblico, come sanitari, forze armate e di polizia. BASTA. Stiamo facendo sacrifici enormi e bisogna dare certezze a tutti i cittadini che questa fase è seguita con impegno», ha concluso  il presidente.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here