Altro che solidarietà e spirito di collaborazione. Tra gli effetti collaterali della quarantena a cui tutto il paese è sottoposto per arginare il contagio da coronavirus, c’è anche quello dello sciacallaggio di chi prova ad approfittare dello stato di emergenza, illecitamente.

E’ il caso del volantino diffuso in molte città su un presunto controllo da parte del Ministero dell’Interno nelle abitazioni private, dove si invitava i non residenti di intere palazzine a lasciare le abitazioni per rientrare dove indicato dalla residenza.

Una truffa bella e buona, come spiegato dal Ministero e dai vertici della Polizia. Un tentativo che cerca di sfruttare, vigliaccamente, paure, ansie e  la solitudine del momento. Nel mirino sopratutto gli anziani, spesso meno diffidenti di fronte ad estranei che si presentano come rappresentanti delle istituzioni.

L’avviso, del resto, reca anche il logo del Ministero dell’Interno, che avverte pure su presunti controlli da parte delle forze dell’ordine con esame dei documenti di tutti gli abitanti. A mettere ulteriore pressione sulle vittime anche la possibilità di fantomatiche sanzioni che vanno da un’ammenda da 206 euro con arresto fino a 3 mesi o, addirittura, la reclusione dai 3 ai 12 anni per casistiche “più gravi”. Una sproporzione tra pena pecuniaria e detentiva che mette in guardia i più attenti, oltre all’assenza di riferimenti a norme ben precise.

Un tentativo di truffa ai danni dei più deboli e soli immediatamente smascherato ma che deve far restare alta l’attenzione per impedire agli sciacalli di far bottino.

 

 

 

 

 

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