Nonostante la pandemia la vita ha continuato indisturbata il suo meraviglioso corso e noi ostetriche: siamo state lì, in sala parto, ad accoglierla, a volte senza le distanze di sicurezza raccomandate e senza i DPI adeguati; siamo state disponibili h 24 per confortare, rasserenare chi in questo momento vive la Gravidanza e la Maternità in preda al panico e alla paura. Ma adesso più che mai CHIEDIAMO a gran voce che ci venga restituita l’importanza che meritiamo, ma soprattutto, chiediamo che ci vengano restituiti i reparti di nostra competenza. Chiediamo la MONOPROFESSIONE.

Parole chiare, dirette, laconiche quelle che una giovane ostetrica siciliana ha indirizzato in due missive dirette al Presidente della Regione Siciliana e al Presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte.

“Egregio Presidente”, scrive, “mi chiamo Maria Francesca Di Pasquale e sono una giovane Ostetrica Siciliana. Le scrivo in rappresentanza di tutte le colleghe Italiane, facendomi portavoce, certa che leggerà queste mie parole.Stiamo vivendo una situazione surreale, le nostre vite sono state interamente stravolte dall’Emergenza Sanitaria; ho apprezzato l’impegno che lei sta mettendo per sostenere questo peso immane, ma mi sento profondamente  ferita dalla grave discriminazione che la nostra categoria ha subìto.

Noi Ostetriche, siamo i Professionisti Sanitari rimasti nell’oblio delle istituzioni Nazionali, Regionali, Locali, tagliate fuori da risorse, bonus e provvedimenti. La nostra professionalità non ha visto confini nel continuare a garantire la salute globale degli assistiti.

Adesso, più che mai, è necessario ripartire; Adesso abbiamo bisogno di garantire le cure adeguate e la continuità assistenziale tanto raccomandata dall’OMS. Solo in Sicilia 856 Unità di Infermieri risulta collocato nelle UU.OO. di Ostetricia, Ginecologia e Neonatologia. Questo personale potrebbe essere collocato in reparti più idonei alla categoria e lasciare posto alle tante colleghe prive di occupazione.

CHIEDIAMO pari diritti all’assistenza alle donne nelle diverse Regioni; Chiediamo assistenza maggiore a tutte le Ostetriche Libero Professioniste che lavorano con dedizione e impegno sul territorio.

Basterebbe riorganizzare il Percorso Nascita.

Spero che questa lettera non finisca nel dimenticatoio. Dalla Sala Parto nascono i cittadini del domani, nascono le nuove famiglie… è dalla Sala Parto che si promuove la Salute!”

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