Dal carcere sono usciti circa 360 detenuti condannati per reati legati alla mafia. Sono state rafforzate le misure per valutare le richieste di scarcerazione per motivi legati all’emergenza Covid da parte di detenuti per reati gravi o di mafia, lo ha ribadito il ministro della giustizia Alfonso Bonafede al question time al Senato.

In particolare, dopo l’insediamento del vice capo del Dap Roberto Tartaglia – ha spiegato il ministro – “è stata emanata la circolare del 2 maggio 2020 che invita i direttori degli istituti penitenziari a comunicare immediatamente al dipartimento le istanze presentate dai detenuti sottoposti al regime” del ‘carcere duro’.

Lo scorso 24 aprile, inoltre, un’altra circolare “prevede l’obbligo per i detenuti delle carceri di trasmettere alla Direzione nazionale antimafia e alle Direzioni distrettuali competenti le segnalazioni o istanze contenenti ristretti sottoposti al regime di cui al 41bis o assegnati al circuito ‘alta sicurezza’”. E’ “in cantiere” il progetto di un decreto legge “che permetterà al magistrato di sorveglianza la rivalutazione delle misure già concesse al mutare del quadro sanitario di riferimento nella fase 2 dell’emergenza Coronavirus”.

Lo ha ribadito durante il question time al Senato il ministro della giustizia Alfonso Bonafede, che ieri aveva anticipato il provvedimento al question time svoltosi alla Camera, aggiungendo che si tratta di una “ulteriore conferma della costante attenzione del governo e del Ministero della giustizia al contrasto del fenomeno mafioso in ogni sua forma”. Bonafede ha anche ringraziato tutti gli operatori che lavorano nelle carceri, a partire dalle polizia penitenziaria

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